«Caprotti a processo». I legali: estraneo
Il pm Gaetano Ruta ha chiesto il rinvio a giudizio del patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, del direttore e dell’ex cronista di Libero, Maurizio Belpietro e Gianluigi Nuzzi, contestando a Caprotti d’aver «finanziato una campagna diffamatoria» contro Coop Lombardia tramite una «ricettazione»: cioè con «l’acquisto di un cd (ceduto da due investigatori privati di recente condannati a 3 anni per calunnia del manager Coop Daniele Ferrè) di telefonate illecitamente registrate sulla linea del negozio Coop di Vigevano, al fine di consentire» ai giornalisti di Libero «di sfruttarle per realizzare servizi contro Coop Lombardia, concorrente commerciale di Esselunga». Per il pm, infatti, Belpietro nel luglio 2009 chiese a Caprotti di aiutare i due vigilantes che avevano proposto materiale (futura base di articoli) sulla responsabilità di Coop in intercettazioni illecite nel 2004 sul centralino dei dipendenti di Vigevano. Il 26 agosto 2009 Esselunga stipulò con la società dei vigilantes due contratti da circa 700 mila euro l’anno per alcuni supermercati. «Il processo — confida l’avvocato Ermenegildo Costabile — dimostrerà l’estraneità di Caprotti», che per il pm concorre nella «diffamazione» di Ferrè. I giornalisti Belpietro e Nuzzi sono accusati, oltre che di «ricettazione» con Caprotti, anche di «calunnia» per aver pubblicato il 14 gennaio 2010 un’apparente fattura n.23 del 10 agosto 2009 emessa da una società di sicurezza verso Coop: un «documento falso riprodotto», che «avrebbe dovuto attestare l’esistenza di una operazione di ripulitura di un cd rom commissionata dai vertici di Coop Lombardia e in particolare da Ferrè», circostanza «in realtà mai avvenuta e funzionale solo ad incolpare Ferrè di fatti da lui non commessi».