FILOSOFI, NOBEL E WINSLOW SULL’ISIS
Domani e per tutta la settimana in edicola il nuovo numero della «Lettura» Aleksievic, il dialogo tra Donatella Di Cesare e Sloterdijk, l’incontro tra Magris e Zoderer
Una settimana dedicata al dialogo, quella che parte domenica in edicola con il nuovo numero de «la Lettura». A cominciare da quello della filosofa Donatella Di Cesare con Peter Sloterdijk, erede di Nietzsche, considerato una delle voci più interessanti e originali del dibattito filosofico contemporaneo. L’autore tedesco riflette sui temi cruciali del nostro presente — dai conflitti in corso ai mutamenti climatici — e offre una panoramica sui momenti salienti della sua formazione, compresa la rivalità con Habermas.
Dialogano sulle nostre pagine anche le opere del premio Nobel per la letteratura 2015, Svetlana Aleksievic, che — in vista della consegna del premio il 10 dicembre — omaggiamo nella sezione Visual Data con un’analisi linguistica e semantica delle sue opere tradotte in italiano.
E se le conversazioni contenute nei taccuini di Peter Handke restituiscono una visione inedita sulla coscienza e le urgenze dello scrittore austriaco, la pubblicazione dei tre racconti di Joyce del 1904 che confluiranno poi in Gente di Dublino concede l’occasione per analizzare quei testi finalmente sganciati da quella che è considerata la prima opera di fiction dell’autore. La contemplazione dei confini si ritrova nell’incontro tra due grandi scrittori dei nostri tempi: Claudio Magris e Joseph Zoderer. È Magris a introdurci nella scrittura di frontiera di Zoderer, il più rilevante narratore italiano in lingua tedesca.
Il dialogo complesso tra fondamentalisti e narcotrafficanti è oggetto del testo scritto dal giallista Don Winslow per «la Lettura», che analizza la somiglianza tra le tecniche di attacco e promozione tra i cartelli sudamericani della droga e quelle degli attentatori dell’Isis: minacce, finanziamenti, uso dei social network. A chiudere il numero, il reportage di Paolo Di Stefano dal Cairo, dove ha incontrato i nuovi italiani d’Egitto.