Corriere della Sera

Sta arrivando la Juventus

Un grande Dybala trascina i bianconeri Lazio battuta, è la quinta vittoria consecutiv­a Raggiunta la Roma, ora la vetta si avvicina

- Alessandro Bocci © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sono sempre Paulo lo stesso. La Juve vola nel segno di Dybala, il nuovo Tevez, l’uomo della rimonta. La quinta vittoria consecutiv­a, che vale l’aggancio alla Roma quarta, è nel segno della giovane stella argentina, 22 anni appena compiuti: suo il tiro violento che provoca l’autorete di Gentiletti

dopo appena sette minuti, sua soprattutt­o la prodezza che vale il raddoppio: controllo, palleggio, sinistro al volo da fuori area nell’angolino alla sinistra di Marchetti. Tutto bellissimo. Il campione c’è e i 40 milioni spesi sono un investimen­to con i fiocchi.

La Lazio è annichilit­a, Lotito nell’intervallo scuote la testa, i tifosi contestano, Pioli rischia il posto e già si fanno i nomi dei possibili sostituti: Guidolin, Prandelli, Brocchi con Lippi (in tribuna). Ma alla Juve, dei guai biancocele­sti frega poco o niente. Allegri si gode gli effetti della rimonta: il Napoli capolista seppure con una partita in meno è lontano solo 4 punti. Lo scudetto, con un Dybala così, non è più un’utopia.

Dalla sconfitta buia di Reggio Emilia contro il Sassuolo è uscita un’altra Juve, determinat­a e convinta. Una squadra che in meno di 40 giorni ha ritrovato equilibrio, forza e dignità. Anche il talento. Si diceva che senza le geometrie di Pirlo, gli inseriment­i di Vidal e soprattutt­o la forza di Carlitos Tevez non sarebbe stato facile ripetersi. La Juve ci sta provando. Dybala non è sgamato come il suo formidabil­e connaziona­le, ma sta lasciando il segno: 7 gol e tre assist, più il tiro che provoca l’autorete di Gentiletti. Paulo ha messo lo zampino in 11 delle 22 reti della Signora. Dategli tempo e vi stupirà. Già così è tanta roba. Allegri ha molti motivi per sorridere: dentro il 3-5-2 di contiana memoria, ha trovato l’abito adatto alla Juve. Dybala e Mandzukic in attacco sono una coppia perfetta. Super Mario, in gol nelle ultime due partite (Manchester City e Palermo), stavolta serve al compagno l’assist del 2-0 e gioca per la squadra. La difesa è tornata di ferro, imbattuta da tre partite e 454 minuti; gli esterni funzionano (Alex Sandro fornisce il cross nell’azione che sblocca il risultato) e con il ritorno di Marchisio, recuperato da un infortunio con tanto di ricaduta, il centrocamp­o ha ripreso a funzionare. L’obiettivo adesso è conquistar­e 6 punti tra Fiorentina (allo Stadium) e Carpi prima di Natale e vedere a che punto è la concorrenz­a. La Juve oggi non si pone limiti: con il gioco ha ritrovato la voglia di tentare una rimonta difficile, ma affascinan­te.

La partita non ha storia. La Lazio, un punto in sei partite, è tesa, nervosa, rattrappit­a. Colpita a freddo, non riesce mai a riprendere il controllo della partita.

Pioli, che da allenatore non ha mai battuto né la Juve né Allegri, non va neppure vicino a sfatare i suoi tabù. I biancocele­sti non mordono, non graffiano, non cambiano mai passo, arresa. Un po’ meglio nella ripresa con Felipe Anderson e Keita al posto di Candreva e Kishna, giusto per salvare l’orgoglio. Alla fine dentro l’Olimpico semi vuoto si sentono solo i 10 imila juventini che cantano «i campioni dell’Italia siamo noi». E la regina non ha nessuna intenzione di abdicare.

 ??  ?? Capolavoro Paulo Dybala, 22 anni, ha appena calciato la palla del 2-0: una gran botta di sinistro dopo uno straordina­rio controllo di coscia (LaPresse)
Capolavoro Paulo Dybala, 22 anni, ha appena calciato la palla del 2-0: una gran botta di sinistro dopo uno straordina­rio controllo di coscia (LaPresse)

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