Marine Le Pen avverte: «Ora punto all’Eliseo» Valls chiama al ritiro i socialisti con meno voti
Il Front National di Marine in testa in sei regioni, nei ballottaggi può farcela in tre (e guardare con fiducia alle presidenziali del 2017) Così il premier Valls porta la desistenza in tv
Dopo la vittoria del Front National al primo turno delle regionali francesi, Marine Le Pen accelera: «Vogliamo prendere il potere. Nelle regioni domenica prossima e in tutta la Francia con le presidenziali e le legislative del 2017». Il primo ministro Valls ha chiesto ai suoi candidati di ritirarsi nelle tre regioni dove il Front National potrebbe davvero farcela. Hollande spera in una rivincita in tre regioni. Sarkozy è il grande sconfitto.
PARIGI «Il Front National vuole prendere il potere, è questo il nostro obiettivo. Nelle regioni domenica prossima, e in tutta la Francia con le presidenziali e le legislative del 2017», dice Marine Le Pen in conferenza stampa, all’indomani della grande vittoria al primo turno delle regionali.
La trasformazione del Front National è completa. Per quasi quarant’anni il partito guidato dal fondatore Jean-Marie Le Pen si è accontentato di coltivare il suo ruolo marginale di guastafeste della democrazia, capace di exploit su scala nazionale — come il 16,9% alle presidenziali del 21 aprile 2002 — ma senza alcun radicamento locale e privo di una strategia credibile di conquista delle istituzioni. Chi votava FN lo faceva per protesta, sapendo che era una scheda buttata o quasi.
Non è più così. Appena arrivata al vertice nel 2011, Marine Le Pen ha cercato di rendere presentabile il FN abbandonando l’eredità petenista e antisemita, ma ha speso molte energie anche nell’ancorare il partito nel territorio, costruire una rete di notabili e di candidati locali fino a quel momento totalmente inesistente.
I risultati si sono visti con le municipali del 2014, le provinciali del marzo 2015 e adesso con il primo turno delle regionali, competizioni elettorali dove Jean-Marie Le Pen era solito raccogliere risultati pessimi e dove sua figlia Marine sta costruendo la scalata al potere.
Oggi il Front National è in testa con il 27,5% dei voti, in sei regioni su 13, e punta a governare. Come dice Marine Le Pen, nelle regioni subito, all’Eliseo tra 18 mesi.
Per fermarla, ieri sera in diretta tv il primo ministro socialista Manuel Valls ha chiesto solennemente ai suoi candidati di ritirarsi nelle tre regioni dove sono più distaccati e dove il Front National potrebbe davvero farcela: nel Nord con Marine Le Pen (Nord-Pas de Calais- Picardie), nel Sud con sua nipote Marion Maréchal Le Pen (Provence-Alpes-Côte d’Azur), e nell’Est con il numero due del partito Florian Philippot (Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine).
È l’ultima edizione di un «fronte repubblicano» moribondo, rifiutato ormai apertamente dalla destra dei Républicains di Nicolas Sarkozy e non solo da loro. Per fronte repubblicano si intende il patto in base al quale destra e sinistra si mettono d’accordo al secondo turno, per sostenere insieme un solo nome e sbarrare la strada al candidato lepenista. Nonostante l’appello di Valls, il socialista Jean-Pierre Masseret ha deciso di ribellarsi e domenica prossima nell’Est si presenterà comunque, rendendo più facile la vittoria del frontista Philippot.
Il Front National ha quindi grandi possibilità di aggiudicarsi tre delle sei regioni in cui è in testa, ossia Nord, Sud e Est. In Borgogna l’esito è incerto, mentre nel Centro e in Linguadoca-Rossiglione il risultato finale potrebbe ribaltarsi a favore dei socialisti grazie al voto dell’estrema sinistra e degli ecologisti.
Se Marine Le Pen è la grande vincitrice del primo turno, Nicolas Sarkozy è il grande sconfitto: il suo partito si ferma al 27% su scala nazionale, e perde la guida dell’opposizione alla gauche, confermando la difficoltà del suo ritorno in politica.
Il partito socialista è arrivato terzo (23%) ma paradossalmente in migliori condizioni della destra: grazie alla riserva di voti alla sua sinistra, potrebbe conservare le due regioni dove è in testa ( Bretagna e Aquitania) e conquistarne altre. In prospettiva, la crescita del FN potrebbe non dispiacere a François Hollande, che si prepara a vedere una Marine Le Pen in testa al primo turno delle presidenziali 2017, fiducioso poi di batterla al secondo convogliando su di sé i voti di tutti coloro che restano spaventati dal FN.