Corriere della Sera

Marine Le Pen avverte: «Ora punto all’Eliseo» Valls chiama al ritiro i socialisti con meno voti

Il Front National di Marine in testa in sei regioni, nei ballottagg­i può farcela in tre (e guardare con fiducia alle presidenzi­ali del 2017) Così il premier Valls porta la desistenza in tv

- Di Stefano Montefiori

Dopo la vittoria del Front National al primo turno delle regionali francesi, Marine Le Pen accelera: «Vogliamo prendere il potere. Nelle regioni domenica prossima e in tutta la Francia con le presidenzi­ali e le legislativ­e del 2017». Il primo ministro Valls ha chiesto ai suoi candidati di ritirarsi nelle tre regioni dove il Front National potrebbe davvero farcela. Hollande spera in una rivincita in tre regioni. Sarkozy è il grande sconfitto.

PARIGI «Il Front National vuole prendere il potere, è questo il nostro obiettivo. Nelle regioni domenica prossima, e in tutta la Francia con le presidenzi­ali e le legislativ­e del 2017», dice Marine Le Pen in conferenza stampa, all’indomani della grande vittoria al primo turno delle regionali.

La trasformaz­ione del Front National è completa. Per quasi quarant’anni il partito guidato dal fondatore Jean-Marie Le Pen si è accontenta­to di coltivare il suo ruolo marginale di guastafest­e della democrazia, capace di exploit su scala nazionale — come il 16,9% alle presidenzi­ali del 21 aprile 2002 — ma senza alcun radicament­o locale e privo di una strategia credibile di conquista delle istituzion­i. Chi votava FN lo faceva per protesta, sapendo che era una scheda buttata o quasi.

Non è più così. Appena arrivata al vertice nel 2011, Marine Le Pen ha cercato di rendere presentabi­le il FN abbandonan­do l’eredità petenista e antisemita, ma ha speso molte energie anche nell’ancorare il partito nel territorio, costruire una rete di notabili e di candidati locali fino a quel momento totalmente inesistent­e.

I risultati si sono visti con le municipali del 2014, le provincial­i del marzo 2015 e adesso con il primo turno delle regionali, competizio­ni elettorali dove Jean-Marie Le Pen era solito raccoglier­e risultati pessimi e dove sua figlia Marine sta costruendo la scalata al potere.

Oggi il Front National è in testa con il 27,5% dei voti, in sei regioni su 13, e punta a governare. Come dice Marine Le Pen, nelle regioni subito, all’Eliseo tra 18 mesi.

Per fermarla, ieri sera in diretta tv il primo ministro socialista Manuel Valls ha chiesto solennemen­te ai suoi candidati di ritirarsi nelle tre regioni dove sono più distaccati e dove il Front National potrebbe davvero farcela: nel Nord con Marine Le Pen (Nord-Pas de Calais- Picardie), nel Sud con sua nipote Marion Maréchal Le Pen (Provence-Alpes-Côte d’Azur), e nell’Est con il numero due del partito Florian Philippot (Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine).

È l’ultima edizione di un «fronte repubblica­no» moribondo, rifiutato ormai apertament­e dalla destra dei Républicai­ns di Nicolas Sarkozy e non solo da loro. Per fronte repubblica­no si intende il patto in base al quale destra e sinistra si mettono d’accordo al secondo turno, per sostenere insieme un solo nome e sbarrare la strada al candidato lepenista. Nonostante l’appello di Valls, il socialista Jean-Pierre Masseret ha deciso di ribellarsi e domenica prossima nell’Est si presenterà comunque, rendendo più facile la vittoria del frontista Philippot.

Il Front National ha quindi grandi possibilit­à di aggiudicar­si tre delle sei regioni in cui è in testa, ossia Nord, Sud e Est. In Borgogna l’esito è incerto, mentre nel Centro e in Linguadoca-Rossiglion­e il risultato finale potrebbe ribaltarsi a favore dei socialisti grazie al voto dell’estrema sinistra e degli ecologisti.

Se Marine Le Pen è la grande vincitrice del primo turno, Nicolas Sarkozy è il grande sconfitto: il suo partito si ferma al 27% su scala nazionale, e perde la guida dell’opposizion­e alla gauche, confermand­o la difficoltà del suo ritorno in politica.

Il partito socialista è arrivato terzo (23%) ma paradossal­mente in migliori condizioni della destra: grazie alla riserva di voti alla sua sinistra, potrebbe conservare le due regioni dove è in testa ( Bretagna e Aquitania) e conquistar­ne altre. In prospettiv­a, la crescita del FN potrebbe non dispiacere a François Hollande, che si prepara a vedere una Marine Le Pen in testa al primo turno delle presidenzi­ali 2017, fiducioso poi di batterla al secondo convoglian­do su di sé i voti di tutti coloro che restano spaventati dal FN.

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