BENE LA PRIMA DELLA SCALA APPLAUSI SCACCIA-PAURE
Èuna Scala sorridente in una Milano blindata: ci sono i metal detector, ma non c’è la paura. Nel centro militarizzato surreale e deserto, sembra svanita anche la piazza: due o tre gatti con i megafoni, slogan incomprensibili, fumogeni sotto controllo. Ci sono più agenti che contestatori. Se la «prima» doveva essere una risposta ai fantasmi del terrore, missione riuscita. Se Milano doveva rassicurare, offrire di se stessa un’immagine efficiente e sicura, ce l’ha fatta. Un altro messaggio al Paese: quello del coraggio. Giustamente il premier Renzi si è fatto portavoce di un sentimento comune: non ci faremo rinchiudere in casa, la cultura è un elemento di forza nei momenti difficili.
Nel foyer, in attesa della Giovanna d’Arco, c’è una città di buonumore, che sembra dire «ce la faremo». È quel che si nota subito. Insieme a un’apparizione sottolineata da un «oohhh» che sembra l’annuncio di una profanazione: c’è Efe Bal, la trans più famosa d’Italia, che vuole pagare le tasse e legalizzare la prostituzione, da fotografare con le spalle nude e un ampio decolleté. Una rupture, per il tempio della lirica. Subito dopo però spunta in abito da sposa una biondissima specialista in medicina estetica con il bigliettino da visita: si chiama Dvora e promette benessere avanzato. Mah.
Chi doveva esserci comunque c’è e lo testimonia con abbondanti applausi nel finale dell’opera e un contenuto silenzio per l’Inno di Mameli e la Marsigliese. Assenze vistose: i rettori delle università, tra i protagonisti del grande cambiamento in corso a Milano: perché non sono stati invitati? Non registrati i duellanti delle primarie del centrosinistra, Beppe Sala e Francesca Balzani. Sfila invece con signora Corrado Passera, candidato sindaco che esibisce entusiasmo e passione pro Milano. Anche Alessandro Sallusti si offre ai flash e ai corteggiamenti politici. Calore e colore, diranno molti. Con il sindaco Pisapia che rivolge un pensiero a San Vittore, che ha ospitato la prima via tv. Emozione e sentimento. È Milano 2015.