Corriere della Sera

Donadoni vola, Montella è già pentito Gli esiti opposti del cambio di panchina

- Alessandro Bocci

C’è chi sa cucinare con quello che trova nella dispensa e chi, invece, riesce a farlo solo sfruttando particolar­i ingredient­i. All’apparenza la differenza tra Roberto Donadoni e Vincenzo Montella è tutta qui. E non è roba da poco. Il primo si è adattato alla squadra, il secondo vorrebbe adattare la squadra alla sua filosofia.

Donadoni ha preso il Bologna sul baratro e lo ha raddrizzat­o regalandog­li un gioco e un’anima. I risultati sono la logica conseguenz­a del migliorame­nto netto e improvviso: 10 punti in 5 partite, una media Roberto vince cambiando poco Vincenzo non riesce a imporre le sue idee In ascesa Roberto Donadoni al posto di Rossi al Bologna: 10 punti in 5 gare gli schemi si basano sulla speranza che Cerci salti l’uomo e che Bonaventur­a s’inventi qualcosa. Si è passati dal 4-3-1-2 al 4-3-3 al 4-4-2 e la quadra non è stata trovata: in ogni sistema c’è qualcuno che rende meno. Ora il più a disagio è Bacca, la squadra non lo serve, lui fa pochissimo e non segna da un mese: è costato 30 milioni e rischia di svalutarsi. estate per fronteggia­re il preliminar­e di Europa League. Ma il cambio di sistema di gioco non ha aiutato. La sua Samp, anziché migliorare, di partita in partita è andata peggiorand­o: così così a Udine, malissimo contro il Milan, inesistent­e con il Sassuolo nell’esordio a Marassi.

Montella si è già pentito. Dopo l’esperienza alla Fiorentina aveva voglia di rimettersi in gioco e forse non ha riflettuto sulla scelta. Di sicuro ha sovrastima­to la qualità del gruppo e ha creduto di poterlo convertire al suo credo. Ma questa Samp non può giocare il tikitaka della Fiorentina, non ha la stessa qualità di palleggio, né centrocamp­isti abili nel giro palla. La difesa a tre ha aumentato l’incertezza e la fragilità del gruppo. E i giocatori migliori, anziché dare una mano, sono spariti: Fernando non è Pizarro; Muriel è stato retrocesso in panchina; persino Eder, il cecchino con 10 gol, è svanito. Il risultato sono il quint’ultimo posto in classifica e i fischi dei tifosi. Montella non è in discussion­e. «Abbiamo preso il più bravo», ostenta il presidente Ferrero. Il ritiro anticipato è una specie di rifugio per proteggers­i dalla bufera. In attesa del mercato, serve una svolta. Montella deve puntare al sodo. Ora servono i risultati, il gioco verrà. I 16 punti della Samp sembrano pochissimi. Quelli del Bologna, al contrario, l’isola da cui ripartire verso nuovi orizzonti.

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