Donadoni vola, Montella è già pentito Gli esiti opposti del cambio di panchina
C’è chi sa cucinare con quello che trova nella dispensa e chi, invece, riesce a farlo solo sfruttando particolari ingredienti. All’apparenza la differenza tra Roberto Donadoni e Vincenzo Montella è tutta qui. E non è roba da poco. Il primo si è adattato alla squadra, il secondo vorrebbe adattare la squadra alla sua filosofia.
Donadoni ha preso il Bologna sul baratro e lo ha raddrizzato regalandogli un gioco e un’anima. I risultati sono la logica conseguenza del miglioramento netto e improvviso: 10 punti in 5 partite, una media Roberto vince cambiando poco Vincenzo non riesce a imporre le sue idee In ascesa Roberto Donadoni al posto di Rossi al Bologna: 10 punti in 5 gare gli schemi si basano sulla speranza che Cerci salti l’uomo e che Bonaventura s’inventi qualcosa. Si è passati dal 4-3-1-2 al 4-3-3 al 4-4-2 e la quadra non è stata trovata: in ogni sistema c’è qualcuno che rende meno. Ora il più a disagio è Bacca, la squadra non lo serve, lui fa pochissimo e non segna da un mese: è costato 30 milioni e rischia di svalutarsi. estate per fronteggiare il preliminare di Europa League. Ma il cambio di sistema di gioco non ha aiutato. La sua Samp, anziché migliorare, di partita in partita è andata peggiorando: così così a Udine, malissimo contro il Milan, inesistente con il Sassuolo nell’esordio a Marassi.
Montella si è già pentito. Dopo l’esperienza alla Fiorentina aveva voglia di rimettersi in gioco e forse non ha riflettuto sulla scelta. Di sicuro ha sovrastimato la qualità del gruppo e ha creduto di poterlo convertire al suo credo. Ma questa Samp non può giocare il tikitaka della Fiorentina, non ha la stessa qualità di palleggio, né centrocampisti abili nel giro palla. La difesa a tre ha aumentato l’incertezza e la fragilità del gruppo. E i giocatori migliori, anziché dare una mano, sono spariti: Fernando non è Pizarro; Muriel è stato retrocesso in panchina; persino Eder, il cecchino con 10 gol, è svanito. Il risultato sono il quint’ultimo posto in classifica e i fischi dei tifosi. Montella non è in discussione. «Abbiamo preso il più bravo», ostenta il presidente Ferrero. Il ritiro anticipato è una specie di rifugio per proteggersi dalla bufera. In attesa del mercato, serve una svolta. Montella deve puntare al sodo. Ora servono i risultati, il gioco verrà. I 16 punti della Samp sembrano pochissimi. Quelli del Bologna, al contrario, l’isola da cui ripartire verso nuovi orizzonti.
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