INTERVENTI E REPLICHE
Motivo di vanto per Napoli: il ritorno dei turisti
Che Napoli nel ponte dell’Immacolata veda la presenza di tantissimi turisti, italiani e stranieri, è già un dato di fatto. Che i napoletani debbano essere orgogliosi che strade e alberghi (e non solo del lungomare) sono stati presi d’assalto in questi giorni da moltissime persone, deve rappresentare un ulteriore elemento di soddisfazione. Il ritorno dei turisti non deve assolutamente diventare un motivo politico di scontro in vista delle prossime elezioni amministrative. Sono due ambiti da tenere separati. I napoletani devono ritornare a essere obiettivi nei confronti dello stato della loro città, cogliendo oggi, nei risultati positivi, un motivo di vanto rispetto ai tempi passati che non sono stati tanto piacevoli. Paradossalmente hanno mostrato molto più la loro rabbia in passato per le condizioni poco consone con cui si presentava la città, agli occhi dei visitatori, che non oggi quando
forse sarebbe il caso di togliersi qualche «schiaffo» dalla faccia nei confronti di chi strumentalmente ha dipinto il capoluogo partenopeo in modo molto negativo, al di là di ogni limite. Mi riferisco ai non pochi nemici nazionali che annovera Napoli. Non sembra giusto, infatti, mostrarsi compatti nel denunciare elementi di negatività ed essere poco uniti nel valutare i ritorni positivi in termini di economia e immagine. Il cittadino deve riprendere la propria autonomia di pensiero.
Nicola Campoli, Napoli
Contro gli atti di bullismo la riprovazione non basta
Ho letto di un ennesimo rivoltante atto di bullismo ai danni di una persona indifesa nel Salentino ( Corriere, 6 dicembre). Oltre alla vergogna e riprovazione per simili condotte, occorre davvero interrogarsi — come cittadini, genitori, persone adulte — sulla possibilità di prevenire fatti simili e trovare modi efficaci affinché chi si macchia di tali comportamenti maturi la consapevolezza della propria stupidità o malvagità e del proprio disvalore,
iniziando a riconoscere la sensibilità e il coraggio di quella ragazza tredicenne e dei suoi genitori e mettendo al centro sempre l’educazione al rispetto.
Manlio Rizzo, Gradisca d’Isonzo (Go)
Come combattere l’evasione fiscale
Nella lettera «Lotta all’evasione: basta rinvii» viene denunciato, a ragione, il ritardo del governo ( Corriere, 6 dicembre). È indubbio che l’attuale governo in questo settore decisivo per l’economia del Paese non si è mosso con la determinazione necessaria. Poteva e doveva fare di più con le leggi, con l‘inasprimento delle pene, con i mezzi e i controlli. Il fenomeno dell’evasione e dell’elusione, tuttavia, è troppo diffuso e per essere combattuto e sensibilmente ridotto esige l’impegno di tutti i cittadini. Troppo spesso non denunciamo gli abusi, ci adeguiamo, scegliamo la strada del quieto vivere. Anche la società civile deve fare la sua parte per contrastare la cultura e la pratica dell’illegalità.
Domenico Mattia Testa, Itri (Lt)