Corriere della Sera

L’Inter batte l’Udinese con quattro gol e conserva il primato

«Mi ha chiesto il permesso per parlare di tattica». Contro il Verona il Milan non può sbagliare

- Arianna Ravelli

I punti potranno aumentare (ora sono gli stessi dell’anno scorso, 24, ma il Milan di Sinisa Mihajlovic ha quattro partite per staccare il Milan di Inzaghi alla fine del girone d’andata che si fermò a 26), l’«aria strana» depurarsi («Se ogni partita non diventasse un processo sarebbe più facile»), le tabelle essere rispettate: «Il Milan ha obiettivi importanti e per adesso siamo in linea». Il punto di partenza per tutto questo sarebbe battere oggi pomeriggio il Verona di Delneri ultimo in classifica, perché è chiaro a tutti che dopo il pareggio deprimente con il Carpi l’unico risultato accettabil­e ( anche dai tifosi che contestano) sarà la vittoria. «Spetta a noi vincere per cambiare l’atmosfera». L’obiettivo in teoria è raggiungib­ile: su 25 precedenti a San Siro, ci sono stati 15 vittorie del Milan e 10 pareggi.

Chissà se però Mihajlovic riuscirà mai ad apparire parte integrante dell’ambiente rossonero (ammesso che sia necessario), perché per adesso sembra ancora una vistosa anomalia. Quando Riccardo Montolivo rivela i consigli di Silvio Berlusconi («Il presidente vorrebbe più gioco palla a terra, meno lanci lunghi» tanto che su questo ha sottoposto i giocatori a solenne giuramento), Mihajlovic lo interrompe per mettere (ancora) in chiaro le cose: «Lo ha fatto con il permesso dell’allenatore. Ognuno ha la massima responsabi­lità per il ruolo che ha». Mai sentito un tecnico del Milan parlare così. Sinisa poi insiste nella puntualizz­azione: «C’è stato un colloquio di un quarto d’ora con il presidente, forse stupirà voi, non me perché il rapporto è sempre stato buono. Abbiamo parlato di tante cose, anche di mercato. Galliani ha ragione a dire che nessuno deve sentirsi tranquillo, anche se a me piace più la parola sereno. Tutti dobbiamo essere combattivi, io e la dirigenza, perché ognuno ha le sue responsabi­lità».

Sinisa si prende le sue per l’approccio nella sfida con il Carpi («Inconsciam­ente i ragazzi pensano che certe partite siano più facili e la colpa è mia perché sono io che devo motivarli») ed è convinto che una testa diversa basterà a non ripetere gli stessi errori «in una partita simile». Per riuscirci, però, serviranno attaccanti «più intraprend­enti e con più cattiveria perché se non becchiamo la porta o se Cerci sbaglia due stop non è colpa mia». Il Milan in 7 gare su 15 non ha segnato, oggi ci proveranno Bacca (a secco da un mese) e Luiz Adriano, di nuovo assieme, mentre Niang prenderà il posto dell’ex granata da esterno destro e Balotelli aspetta un turno per rientrare in gioco.

Sinisa però è convinto già così di aver fatto tornare i conti. Lui li fa da dopo la batosta con il Napoli. «Da lì in poi siamo quarti in classifica, con due punti meno dell’Inter e uno più della Fiorentina, abbiamo la terza difesa del campionato, il quinto attacco e abbiamo perso solo una partita. Se battiamo il Verona facciamo 18 punti in 9 giornate: una media che consentiva di andare in Champions». Che, anomalie o no, è l’unica cosa che conta.

Mihajlovic Se ogni partita non diventasse un processo sarebbe più facile Essere contestati non fa piacere ma la squadra è serena e sta a noi vincere

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 ??  ?? Assieme Torna la coppia d’attacco Bacca e Luiz Adriano con cui il Milan aveva giocato le prime partite (Forte)
Assieme Torna la coppia d’attacco Bacca e Luiz Adriano con cui il Milan aveva giocato le prime partite (Forte)

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