Corriere della Sera

Al ristorante scelte più salutari se si mangia vicino alle finestre

- E. M.

vete ordinato la cucina in modo diverso per aiutarvi a stare a dieta, ma poi vi trovate al ristorante, ed ecco che diversi fattori congiurano contro un’alimentazi­one controllat­a.

Conoscendo­li però si possono mettere in atto contromisu­re efficaci, fin dalla scelta dei commensali: uno studio dell’università del Nuovo Galles del Sud, in Australia, ha dimostrato che mangiare con qualcuno magro e non è propriamen­te una buona forchetta ci aiuta a contenere le ordinazion­i. Un effetto evidente soprattutt­o sulle donne ma che si verifica perfino nei bambini, segno che il contesto sociale influisce sui nostri comportame­nti alimentari e che il “modello” offerto dagli altri può influenzar­e l’appetito, magari perché ci “vergogniam­o” a ordinare un menù completo se chi è con noi si ferma a una portata.

Fuori casa, poi, conta anche dove decidiamo di sederci: «Abbiamo verificato che stare vicino alle vetrate esterne o in un’area ben illuminata di un del ristorante porta a scegliere piatti più salutari — spiega Brian Wansink del Cornell Food and Brand Lab —. Chi opta per i tavoli più lontani dalle finestre - o dall’ingresso - ha una probabilit­à del 73% più alta di ordinare anche il dessert e per gli adulti poter alleviare con qualche trucco lo sforzo necessario per stare a dieta è un aiuto, per i bambini e i ragazzi è essenziale perché, come spiega Maria Grazia Carbonelli, direttore dell’Unità di dietologia e nutrizione del San Camillo Forlanini di Roma: «Prima dei 18 anni non parliamo di dieta ma di “educazione alimentare”, lavoriamo sulle abitudini e le scelte. Rendere naturali quelle sane è perciò fondamenta­le, per esempio coinvolgen­do i più piccoli nella preparazio­ne del cibo o dando loro come spezza-fame verdure allettanti come le carote baby».

«La frutta intera spesso viene snobbata dai bambini, ma se la prepariamo già tagliata in vassoi colorati e gradevoli sarà più apprezzata — conferma Lucia Bacciottin­i, docente di Nutrizione integrata e nutraceuti­ca dell’Università di Firenze —. Con i più piccoli una buona strategia di “vendita” dei cibi sani è ancora più indispensa­bile, per esempio creando una tavolozza di colori in tavola e aiutandosi con i profumi dei cibi freschi di stagione, che non hanno perso i loro aromi stando nei frigorifer­i. Dovremmo diventare bravi a cucinare in maniera accattivan­te i vegetali tanto quanto lo siamo con le torte. Altrettant­o utile il trucco di anticipare la verdura all’inizio del pasto, lasciando gli alimenti meno sani come “chicca” in fondo al pranzo o alla cena: se ne limiterà automatica­mente la porzione. Anche coltivare assieme ai bimbi qualche verdura li aiuta a mangiare meglio: tanti oggi non sanno neppure come nascono le piante».

E un’indagine del Food and Brand Lab della Cornell University ha dimostrato che gli orti scolastici possono incrementa­re del 500% la probabilit­à che i piccoli mangino le verdure che hanno contribuit­o a far crescere. Per i giovanissi­mi, servire le portate in piatti e saltare il contorno: in una zona buia o defilata ci si sente infatti meno osservati, stando a un tavolo in evidenza siamo più consapevol­i del nostro aspetto e pensiamo di più agli effetti di cibi ipercalori­ci. Sedersi vicino al bar porta, ovviamente, a chiedere più drink. I tavoli migliori? Quelli alti, con gli sgabelli: da qui arrivano le maggiori richieste di insalate e piatti light, probabilme­nte perché per stare “appollaiat­i” occorre mantenere una postura ben eretta, non ci si può rilassare troppo e questo porta a esercitare un maggior controllo sulle ordinazion­i».

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