Roberto Carone
Direttore NeuroUrologia Città della Salute e della Scienza di Torino i incontinenza urinaria si parla poco o non se ne parla affatto. Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha definita l’ultimo tabù da abbattere. Colpisce sia uomini sia donne, per le quali mostra però predilezione. In Italia ne affligge una su cinque, con diversi livelli di gravità e man mano che si invecchia le “vittime” aumentano. Eppure se affrontato in modo adeguato, il disturbo può essere sconfitto o tenuto sotto controllo in modo molto efficace in oltre l’80% dei casi.
Quali sono le cause dell’incontinenza urinaria femminile?
«La perdita involontaria di urina non è una malattia, ma un sintomo, che può essere scatenato da fattori differenti. C’è un’incontinenza da sforzo, che si manifesta in occasione di uno sforzo fisico, ma anche di uno stranuto o un colpo di tosse. In genere in questi casi tutto parte da una perdita di tenuta dell’uretra (il piccolo canale che convoglia l’urina all’esterno). In altri casi le perdite sono dovute a contrazioni incontrollabili della vescica. Questo tipo di incontinenza da urgenza è di solito legato a una vescica iperattiva. Infine, nella maggior parte dei casi si riscontra un’incontinenza mista, in cui ci sono i sintomi di entrambi i tipi» spiega Roberto Carone, presidente emerito Fondazione italiana continenza e direttore della struttura di Neuro-Urologia dell’Azienda ospedalierouniversitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. Che cosa si può fare? «Bisogna superare l’imbarazzo e parlarne con il medico, perché se si aspetta troppo c’è il rischio che il problema si aggravi e sia più difficile da risolvere. A seconda del tipo di incontinenza che predomina si possono proporre trattamenti conservativi senza bisogno di particolari accertamenti. Se le cure falliscono si esegue un esame urodinamico per chiarire il quadro e proporre terapie mirate, anche chirurgiche». Quali sono i trattamenti conservativi? «In caso di incontinenza da sforzo si propone in prima battuta un trattamento riabilitativo per restituire funzionalità ai muscoli che sostengono il peso degli organi pelvici. In pratica si insegna alla donna a controllare e utilizzare in modo corretto questi muscoli tramite esercizi specifici. Se predomina un’incontinenza da urgenza conseguenza di iperattività vescicale, si può ricorrere a farmaci antimuscarinici, che aumentano la capacità della vescica di contenere volumi di urina maggiori, riducendo le perdite e mitigando l’impellenza di urinare». E se queste cure non bastano? «Quando l’incontinenza da sforzo non si risolve con la riabilitazione c’è la chirurgia, che ha una percentuale di successo intorno al 90%. Se possibile (e ciò accade in circa l’80% dei casi) si opta per un approccio mininvasivo, che consiste nell’applicare sotto l’uretra una sorta di amaca che la sostiene (intervento delle benderelle sottouretrali). Talvolta nelle donne molto anziane o fragili si considera anche un’altra opzione, che ha successo nella metà dei casi: il bulking intrauretrale che consiste nell’infiltrazione nell’uretra di particolari filler per restringere il canale e ridurre le perdite di urina. In caso di insuccesso dei farmaci per l’incontinenza da urgenza, si può proporre la neuromodulazione sacrale, che però viene eseguita solo in pochi centri specializzati. In alternativa si può ricorrere a iniezioni di tossina botulinica nel muscolo della vescica, con lo scopo di ridurre le sue contrazioni involontarie. Si tratta di un trattamento efficace e poco invasivo con un unico neo: quello di dover ripetere le iniezioni nel tempo».
Si manifesta quando aumenta la pressione dell’addome sulla vescica in occasione di o
In genere dipende da un’incompetenza dell’uretra legata a un favorito da parti, obesità, menopausa, invecchiamento, fumo ecc
La perdita di urina è legata sia all’urgenza che allo
Possono essere presenti sia problematiche uretrali vescicali I trattamenti sono diversi a seconda del tipo di incontinenza. Assorbenti, pannolini e pannoloni nonché
altri presidi come fodere idrorepellenti o lenzuola idroresistenti andrebbero considerate misure temporanee, utili a sostegno di altre terapie. Solo in alcuni casi possono essere accettate, quale unica
soluzione per gestire al meglio l’incontinenza Il trattamento di prima linea prevede esercizi di
che servono a restituire tonicità ai muscoli del perineo Quando l’incontinenza non si risolve si può ricorrere alla chirurgia, con varie tipologie di interventi. In gran parte dei casi è sufficiente una La perdita involontaria di urina è accompagnata, o preceduta, da un’improvvisa
Di solito è conseguenza di una Può insorgere senza un motivo preciso o far seguito a problemi neurologici o a interventi chirurgici, specie sugli organi vicini alla vescica
È la forma più diffusa
sia disfunzioni