MA IL LIETO FINE È SOLO APPARENTE
Molto rumore per nulla. Questo direbbero i risultati delle regionali francesi. Il Front National, dopo il trionfo del primo turno, resta a mani vuote. I socialisti, a rischio disfatta, si mantengono al governo di alcune regioni, ma perdono lo storico bastione operaio del Nord-Pas de Calais e la regione di Parigi. La destra gollista (Les Républicains) coglie un successo insperato, grazie alla donazione di sangue della sinistra che ha preferito ritirare i candidati per sbarrare la strada a Marine Le Pen. Ma il dramma politico vissuto dalla Francia dice che non c’è lieto fine, al di là della retorica sul sussulto di democrazia, sul recupero di partecipazione e di tenuta dei valori repubblicani. La malattia del sistema e della società francese resta profonda e rischia di aggravarsi in vista delle presidenziali del 2017.
del sistema porta i francesi a votare contro qualcuno anziché per qualcuno.
In questo quadro, progetti e strategie si colorano di tattica. Il risultato è un successo apparente per Nicolas Sarkozy, che può vantare il numero di regioni strappate alla sinistra, comprese tradizionali roccaforti socialiste. Ma l’ex presidente è contestato persino per il cambio del nome al partito e per una linea «tutta la barra a destra» che non attira moderati e riformisti e porta a inseguire l’elettorato del Fronte.
Sarkozy, per puntare all’Eliseo, dovrà affrontare l’anno prossimo l’ultimo test delle primarie. I candidati si moltiplicano. Sono in molti a ritenere che l’ex presidente sia l’unico pretendente «antipatizzante», cioè in grado di coalizzare il numero più grande e più eterogeneo di avversari.
Nei paradossi del sistema, chi sta peggio potrebbe alla fine sorridere.
I francesi hanno voltato le spalle a François Hollande. Crisi economica, disoccupazione record, mancate riforme hanno fatto crescere sia lo scontento sia i voti per Marine Le Pen, nonostante una leggera ripresa per la pronta reazione agli attentati e in politica estera con l’attacco militare al Califfato.
Ma il presidente, da quando giovanissimo lavorava alla segreteria di Mitterrand, sa quanto il Front National sia in fin dei conti il più devastante concorrente della destra gaullista e il più temibile catalizzatore dei moderati impauriti e sconfitti dalla crisi.
Di questo passo, gli basterà arrivare secondo. Un presidente dimezzato, eletto per default. Un medico che avrà saputo approfittare della malattia del paziente.
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