Corriere della Sera

Destinazio­ne Sanremo Ondata dai talent: 14 su 20 big hanno la tv nel curriculum In gara anche Patty Pravo, Elio e le Storie Tese, Morgan

- Andrea Laffranchi

Ecco «il mosaico». Dopo « la macedonia » dell’anno scorso, Carlo Conti cambia metafora per raccontare il suo secondo (ce ne sarà anche un terzo) Sanremo, ma la ricetta è la stessa: un minestrone con poco gusto che accontenta (o scontenta) tutti. «Le scelte sono state fatte ascoltando anzitutto le canzoni. Questa è la ciccia del Festival, da domani inizio a pensare al contorno, alle vallette e agli ospiti», ha detto il conduttore ieri a Massimo Giletti che lo ha ospitato su Rai1 per annunciare il cast. E i prescelti si sono subito messi a cinguettar­e su Twitter fra faccine e punti esclamativ­i.

C’è un colore predominan­te nelle tessere del mosaico. Sanremo è il talent dei talent. La quota di chi ha la tv nel curriculum non è mai stata così alta: 14 su 20. Quattro gli ex di Amici: Valerio Scanu che Sanremo l’ha vinto nel 2010; Alessio Bernabei, ex voce dei Dear Jack; Deborah Iurato che si presenta assieme a Giovanni Caccamo, vincitore fra i Giovani del 2015; e Annalisa. X Factor in versione Rai è nel dna di Noemi (anche giudice disastrosa di The Voice); Francesca Michielin e Lorenzo Fragola sono invece targati Sky. Fuori Giosada, fresco di titolo in un’edizione in cui lo show (ed è un limite di credibilit­à musicale) è stato più forte dei concorrent­i.

A provocare il corto circuito i Dear Jack. Arrivano dalla scuola De Filippi, e, perso Bernabei, hanno preso come cantante Leiner Riflessi da XF. Di cui sono stati giudici Arisa, Elio, Morgan e Ruggeri. Nel gruppo televisivo, per amore di statistica, ci vanno anche Dolcenera ( Music Farm) e Clementino, uno dei viaggiator­i del reality Pechino Express.

Il cast mette assieme anime diverse. Ci sono i classici. Categoria che veste Enrico Ruggeri meglio di quella talent. E con lui gli Stadio e Patty Pravo che, a digiuno di successi da un paio di decenni, cerca di togliersi la polvere di dosso con un disco in cui ci saranno Tiziano Ferro, Loredana Bertè, Emis Killa e altri. A caccia di un rilancio anche gli Zero Assoluto, meteore del decennio scorso: o la va o la spacca. Dolcenera, Noemi, Arisa, Annalisa e Irene Fornaciari (figlia di Zucchero, unica che deve dimostrare di meritare la categoria Big) hanno l’abbonament­o all’Ariston: 21 partecipaz­ioni in tutto. Neffa è il battitore libero: successo radiofonic­o garantito, ma non riesce ad andare oltre. È qui per ridare fiato a un album passato inosservat­o. Un vizietto, quello di ripubblica­re dischi con un solo brano in più, che lo accomuna a Dolcenera, Michielin e ai due rapper (in ritardo ma era ora che l’hip hop arrivasse al Festival) Clementino e Rocco Hunt. Ben rappresent­ata l’età d’oro delle band italiane, gli anni 90: Elio e le Storie Tese e Morgan che torna con i Bluvertigo dopo l’esclusione del 2010 causa intervista sul tema cocaina.

Non si giudica una canzone dal titolo, ma in un catalogo senza fantasia spiccano «Vincere l’odio» degli Elii e «La borsa di una donna» di Noemi scritta da Marco Masini. Fra le altre firme note quelle di Giuliano Sangiorgi per la coppia Caccamo-Iurato e di Fabrizio Moro per Scanu. I colori sono qui, la figura del mosaico si capirà con l’ascolto.

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