Sinisa: «Non mi va di essere preso in giro»
Pesa il silenzio di Berlusconi, indispettito dal «permesso» a parlare di calcio del tecnico
MILANO «Qui ci giochiamo la vita, essere presi per il sedere non mi sta bene » . Sinisa Mihajlovic, dopo il pari con l’ultima in classifica, assolve se stesso e la squadra e scarica ogni colpa sull’arbitro Valeri. «È lo stesso di Firenze dove ci aveva espulso Rodrigo Ely. Forse non siamo fortunati con lui o lui con noi». Molteplici i capi di imputazione: «Non ci ha convalidato due gol regolari nel primo tempo e non ci ha fischiato un rigore su Bonaventura. Di solito non parlo dei direttori di gara ma non sono scemo. Bisogna essere più attenti. Non è la prima volta in cui siamo penalizzati, anche a Carpi non ci avevano fischiato un rigore». Peccato che Costacurta, in collegamento da Sky, gli faccia notare che in quella gara ce n’era uno più solare per gli emiliani. «Billy, mettiti gli occhiali» la dura replica.
La società sceglie di non commentare l’operato di Valeri. «Giudicate voi» fanno sapere. Ma è probabile che questa giustificazione non basti a Silvio Berlusconi (furioso ad Arcore) per digerire il pari. Già sarebbe curioso conoscere la reazione del presidente alla battuta di Sinisa («il presidente mi ha chiesto il permesso prima di parlare di questioni tecniche»). Galliani lo rimprovera con garbo: «Io e il presidente siamo qui da 30 anni: chi arriva deve adattarsi a questo modo di essere. Come dice Berlusconi, bisogna essere concavi o convessi a seconda dell’interlocutore».
Il rimbrotto dell’ad non trova la replica di Mihajlovic: «Basta, non rispondo più a queste domande». L’ambiente è incandescente. «Non si può lavorare con questo accanimento. Se il mister non riesce a operare serenamente, figuratevi noi» aggiunge Bertolacci. Delneri lamenta un rigore su Toni (ipotesi respinta da Mihajlovic: «Alex lo abbraccia? Forse gli vuole bene») e spiega: «Il Milan avrebbe dovuto vincere al di là delle disquisizioni arbitrali». «Questa squadra è stata costruita per andare in Europa e deve andarci» ammonisce Galliani. Inimmaginabili gli scenari in caso di fallimento.