La Juve batte la Fiorentina e si iscrive alla corsa scudetto
Viola avanti su rigore, poi i gol di Cuadrado, Mandzukic e Dybala
E sono sei, una in fila all’altra. Dal buio sprofondo contro il Sassuolo all’apoteosi con la Fiorentina. Cuadrado, Mandzukic e il solito Dybala riscrivono la Juventus nella corsa allo scudetto. La squadra di Allegri ha più forza, più qualità e il merito di crederci sino alla fine. Sotto di un gol dopo tre minuti, avanti 3-1 al 94’ grazie allo scatto bruciante negli ultimi dieci minuti. Cuadrado ha il merito e la fortuna di riagguantare il pari nel giro di tre minuti, ma sono gli ultimi dieci quelli che piegano decisamente la partita a favore della vecchia regina. La Juve vince perché ha l’energia di tenere botta sino alla fine e perché la Fiorentina, proprio sul più bello, si fa sorprendere in difesa: il 2-1 di Mandzukic mette in risalto le gravi colpe della retroguardia viola, così come il 3-1 di Dybala nel recupero.
La Juve, dunque, è tornata. La sesta vittoria vale il quarto posto a scapito della Roma, il Napoli e la stessa Fiorentina sono lontani appena due punti, l’Inter sei. Che sia Allegri l’anti Mancio? Lo capiremo in fretta. Intanto è rientrato in gioco con tre mesi di anticipo sulle previsioni (marzo). La Fiorentina esce un po’ ridimensionata dall’incrocio scudetto: lesta a calarsi dentro la partita come al solito, sembra però a corto di energia, attacca con meno intensità e nel secondo tempo non ha più forza per colpire. La classifica resta eccellente, ma servono dei ritocchi sul mercato.
Dopo il botta e risposta iniziale, la partita si stabilizza. La Fiorentina ha più palleggio, la Juve più forza. La squadra di Paulo Sousa, fischiato insieme a tutta la Viola nonostante il suo passato bianconero, accorcia la linea mediana e prova a far scattare la ripartenza ma rispetto a Milano contro l’Inter e a Genova con la Samp, oppure allo stratosferico primo tempo di Napoli, lo fa ad un ritmo più basso. Merito anche della Juve, meno manovriera del solito, ma grintosa quando deve andare a riconquistare il pallone. Ilicic si muove lieve tra le linee, Boria invece arretra spesso. Il risultato è che Kalinic finisce prigioniero dei difensori d’acciaio della Juve. La partita si mette bene per la Fiorentina: Ilicic trasforma con la consueta freddezza il rigore concesso per l’intervento di Chiellini su Bernardeschi. Nel giro di tre minuti arriva il pareggio: sul cross secco e lungo di Evra, il colpo di testa morbido e beffardo di Cuadrado pesca Tatarusanu a metà strada (decisivo il blocco di Mandzukic su Alonso). Gli ex sono una maledizione per i viola: Salah con la Roma aveva segnato al primo tiro, il colombiano fa lo stesso.
Nel secondo tempo la Fiorentina insiste con il possesso e il giro palla ma non ha più la forza di attaccare l’area di rigore della Juventus. Che ne approfitta alzando il baricentro, ma senza riuscire a dare continuità alla pressione. Serve un guizzo per risolvere la partita, quello di Pogba che trasforma in oro una ripartenza mettendo Dybala davanti al portiere. Ma è decisivo l’errore di Tatarusanu, che stoppa l’argentino lasciando però il pallone nella zona di nessuno dove il più lesto è Mandzukic. La sua zampata vale tre punti e molto di più. Il 3-1 di Dybala scatena la festa. La vecchia regina è tornata.