Corriere della Sera

Quel sostegno bipartisan (e femminile) al ministro

- Monica Guerzoni

Se Maria Elena Boschi ha sfidato le opposizion­i a confrontar­si in aula, non è solo per la forza numerica della maggioranz­a. È anche perché, in questo anno e mezzo di governo, la ministra ha tessuto in Parlamento una fitta tela di rapporti politici trasversal­i. Si è conquistat­a la stima e la simpatia di «big» del centrodest­ra come Romani e Calderoli, che pure l’hanno combattuta duramente. E ha stretto un legame di solidariet­à femminile con diverse parlamenta­ri che non sono del Pd. Hanno fatto notizia i martedì sera in pizzeria con Dorina Bianchi, Rosanna Scopelliti, Federica Chiavaroli e Laura Bianconi, esponenti di Ncd con tendenza partito della nazione. La Scopelliti domenica è spuntata alla Leopolda e ha rilasciato interviste per dire, in sostanza, che lei nel tempio del renzismo (e del boschismo) si sente «a casa».

Per la senatrice ex berlusconi­ana Manuela Repetti, che staziona nel gruppo Misto in attesa che nasca il partito della nazione, la mozione di sfiducia è il frutto avvelenato di «imbarbarim­ento, faziosità e incattivim­ento della politica». E dal Misto della Camera il presidente Pino Pisicchio giura che «Boschi non ha responsabi­lità e l’idea di sfiduciarl­a è bislacca».

A detta di tutti coloro che la stimano, o che cercano di accreditar­si perché riconoscon­o in lei la numero due del governo, « la mozione del M5S la renderà più forte». La Boschi andrà in aula «a testa alta » , convinta di poter contare su un movimento bipartisan più largo della maggioranz­a di governo e di uscire indenne anche da questa strettoia parlamenta­re, nonostante il tentativo di M5S, Lega e Forza Italia di impallinar­la. Nel suo entourage già pregustano una vittoria che consentirà alla donna più influente d’Italia di consolidar­e il suo potere. Il Pd fa muro, sinistra compresa. A Firenze, sul palco e nel backstage della Leopolda, la Boschi ha incassato la solidariet­à dell’intero governo. A cominciare da Renzi e Padoan, che hanno respinto lo «sciacallag­gio». È una «caccia alle streghe», denuncia Edo Patriarca. E Matteo Orfini parla di «richiesta campata in aria». Se poi qualcuno annusa un filo di disagio nel Pd, Filippo Taddei s‘incarica di sgombrare il campo: «Imbarazzo? Macché, c’è pieno sostegno verso il ministro Boschi». Dall’alto: Rosanna Scopelliti, Dorina Bianchi e Manuela Repetti

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