A Kobane con le soldatesse che combattono il Califfato
Ma il gip archivia: non si può procedere perché manca la querela della parte offesa
Qui donne soldato in uniforme, donne comandanti che parlano da superiori agli uomini, impartiscono ordini come qualsiasi ufficiale al mondo. E nella stessa regione, solo un pugno di chilometri più a sud, ecco il regno del Califfato. e
C’è stata «corruzione tra privati» nel gennaio 2014 attorno alla Fiera di Milano di Benito Benedini (presidente della Fondazione Fiera, membro del direttivo di Confindustria e presidente del Sole 24 Ore), ma l’assenza di querela della teorica parte offesa Manutencoop la rende improcedibile; mentre la scelta degli inquirenti di non fare intercettazioni, insieme alle dichiarazioni «certamente false» del responsabile commerciale di Manutencoop per il nord-ovest Carlo Sigillo, impediscono di sostenere in giudizio l’ipotesi di «induzione indebita a dare o promettere utilità». E ciò nonostante «le dichiarazioni pienamente credibili» dell’allora amministratore delegato di Fiera Milano spa, Enrico Pazzali, venuto il 17 luglio 2014 in Procura a consegnare le confidenze e i documenti di Sigillo, che poi invece nel fare marcia indietro davanti al pm Adriano Scudieri ha «certamente dichiarato il falso per timore di incorrere in penale punizione». E così alla fine, nel decreto firmato sei giorni fa dal gip Natalia Imarisio, l’archiviazione dell’indagine viene disposta lo stesso, ma per ragioni diverse da quelle per le quali la procura di Milano l’aveva chiesta in maggio.
Per la gip, infatti, «indiscutibili e plurimi», «univoci e vistosi» sono gli «oggettivi elementi di anomalia» del contratto con il quale il 14 gennaio 2014 il colosso delle cooperative rosse Manutencoop si impegnava — in caso di aggiudicazione della proroga della manutenzione del sito fieristico di Rho da 4,6 milioni l’anno — a retribuire con circa 600.000 euro (mai pagati perché in febbraio alcuni articoli accesero un faro sulla vicenda) una consulenza chiesta a House Tech srl, «piccola società priva di dipendenti» ma con una particolarità: era di Carlo Brigada, socio al 50% nella ITD srl presieduta proprio dal presidente di Fondazione Fiera, e compartecipata da figlio e moglie di Benedini. Per la gip questa consulenza, che «nessuna utilità poteva avere se non quella, appunto, di fare un favore a Carlo