Corriere della Sera

UN RICORDO DI COSSUTTA COMUNISTA FINO ALLA FINE

- Paolo Franchi

Un comunista. Così ha sempre sperato lo ricordasse­ro, Armando Cossutta. Soprattutt­o i tantissimi, comunisti e no, che lo hanno conosciuto. Partigiano delle Brigate Garibaldi, non indulse mai alla retorica resistenzi­ale. Il ricordo di Milano liberata di cui si diceva più fiero erano i ghisa nella loro migliore uniforme. Nel Pci, il battesimo del fuoco in piazza lo ebbe da giovanissi­mo segretario di Sesto San Giovanni, la Stalingrad­o d’Italia, governando la collera degli operai per l’attentato a Palmiro Togliatti. Non sognò mai ore x. Fu lui, dopo un’aspra battaglia, a prendere il posto del duro Giuseppe Alberganti alla guida dei comunisti milanesi. Nella geografia politica del Pci si collocò tra il centro e la destra, comunque a una distanza siderale dalla sinistra di Pietro Ingrao. La sua ascesa, prima a Milano, poi a Roma, parve irresistib­ile. Finché, nel 1975, Enrico Berlinguer non lo allontanò dalla segreteria del partito, sostenendo che aveva accumulato troppo potere anche se non ne aveva profittato. La sua emarginazi­one, dovuta anche agli stretti rapporti politici ed economici con Mosca, cominciò lì, e divenne rottura quando, nel 1981, Berlinguer dichiarò esaurita la «spinta propulsiva» dell’Unione Sovietica: per Cossutta, che pure non viveva nel mito dell’Urss, questo «strappo» con la patria della rivoluzion­e d’ottobre avrebbe portato inevitabil­mente il Pci, più che alla socialdemo­cratizzazi­one, alla rovina. Non fu settario, ebbe ottimi rapporti con uomini politici anche lontani da lui, come Bettino Craxi. Combattend­o contro la svolta di Achille Occhetto, si ritrovò accanto compagni « sinistri » che aveva osteggiato per tutta la vita. Uno di loro, Fausto Bertinotti, lo volle addirittur­a segretario di Rifondazio­ne. Durò poco, Cossutta lasciò Rifondazio­ne per dar vita al Partito dei comunisti italiani. Durò poco anche lì. Milanese, tenne sempre in grande consideraz­ione il Corriere e tifò sempre Inter. La sua bella famiglia gli è stata sempre molto vicina. L’amatissima moglie Emi se ne è andata pochi mesi fa. Ai figli le condoglian­ze più affettuose.

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