Telecom, la vittoria di Vivendi Nel board e niente conversione
Sì dell’assemblea ai quattro posti. Recchi: consiglio fino alla scadenza
Vivendi ce l’ha fatta. Il braccio di ferro con i fondi comuni su Telecom Italia è finito con la vittoria schiacciante dei francesi che sono riusciti a non far passare la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie, evitando così la diluizione della quota, e a ottenere l’ingresso di quattro suoi rappresentanti nel board del gruppo telefonico.
È una svolta importante per Telecom, che perde la patina da public company assunta dopo l’uscita di Telco ed entra nel raggio di influenza di Vivendi, a tutti gli effetti nuovo azionista di riferimento. I fondi continuano ad avere la maggioranza del capitale, ma con il 20,5% ora comandano i francesi. I quali in assemblea hanno trovato un altro 9% disposto ad appoggiare la manovra, messa a punto con l’advisor Sodali. Certamente il board di Telecom ne esce scosso. «Questo consiglio resterà in carica fino alla fine del mandato perché non ci sono previsioni diverse» ha assicurato il presidente Giuseppe Recchi. Il fatto che Vivendi si sia astenuta sulla conversione delle azioni di risparmio, proposta direttamente dal consiglio Telecom, bloccando così l’operazione non è un bel segnale. È vero Da vice a presidente. L’assemblea di Ania — l’Associazione nazionale fra le imprese di assicurazione — ha eletto Maria Bianca Farina (nella foto) nuovo numero uno. Farina è amministratore delegato di Poste Vita e Poste Assicura: fra i suoi principali incarichi, il nuovo presidente è membro del Comitato direttivo dell’Aif, Autorità di informazione finanziaria della Santa Sede, con nomina di Papa Francesco, membro del consiglio direttivo della Fondazione Bambino Gesù e consigliere di amministrazione di Save the Children. «Sono onorata per questo nuovo prestigioso incarico che mi è stato affidato — ha detto Farina subito dopo l’elezione e dopo aver che il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, ha detto di non essere contrario all’operazione ma di avere dubbi sulla struttura, facendo comunque mancare un sostegno fondamentale alla