Corriere della Sera

«In Italia la danza invecchia e i nuovi talenti sono precari»

Vaziev, direttore del balletto alla Scala: le leggi frenano le assunzioni

- Valeria Crippa

a tempo determinat­o in attesa di passare il concorso per essere assunti nell’organico che alla Scala è di un’ottantina di elementi) è un paradosso italiano. Il ventenne Tissi è l’esempio più eclatante: dopo un anno al Balletto di Vienna, ha cominciato a ballare nel luglio scorso come «aggiunto» e in settembre un gioco del destino gli ha servito l’occasione per la Bella Addormenta­ta di Ratmansky. Dopo una catena di forfait di divi annunciati è stato scelto da Vaziev, nel ruolo del Principe. Eppure in tasca ha un contratto di un anno.

Ma il problema non riguarda solo i giovani secondo Vaziev: «Ho scoperto che non possiamo invitare maestri di consolidat­a esperienza perché già in pensione», afferma il direttore del ballo che da marzo dovrebbe lasciare la Scala per passare alla guida del Bolshoi, ma sulla nuova nomina risponde sibillino: «Sono alla Scala, di Mosca non so niente». Roberto Bolle commenta: «Sono d’accordo con Vaziev sull’età pensionabi­le. È una «Di fatto si può andare in pensione ben oltre i 45 anni. Così si penalizzan­o i giovani» battaglia che abbiamo già combattuto: sembrava che il limite ai 45 anni fosse consolidat­o invece con i nuovi protocolli si torna indietro. È un grave danno per i giovani — afferma l’étoile — , così si negano prospettiv­e di carriera, oltre ad abbassare la qualità complessiv­a della compagnia. Un corpo di ballo vecchio danneggia il potenziale di competitiv­ità sul mercato. Quanto ai maestri in pensione non assumibili è un’altra assurdità. Così si favoriscon­o gli stranieri in pensione, unici candidati possibili alla direzione di una compagnia».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy