Corriere della Sera

Ranieri primo senza rancore Mou si gioca tutto in Europa

L’italiano, a +20 sul rivale, sorride anche per il contratto a bonus

- Guido De Carolis

Il Chelsea aveva appena battuto il Leeds a Stamford Bridge nell’ultima partita della stagione 2003-04. Dopo gli applausi e il saluto d’addio ai tifosi dei Blues, Claudio Ranieri presenzia al riceviment­o offerto da Roman Abramovich. Sorseggian­do champagne, lo zar si avvicina e sussurra: «Quando torneranno a disposizio­ne i giocatori?». Ranieri sorride: «Quando vorrà il nuovo coach». Pausa di silenzio, gelo d’imbarazzo e a seguire risate per sdrammatiz­zare il funerale di un esonero annunciato. Il giorno dopo si presenta a Stamford Bridge José Mourinho: «Non pensate che io sia arrogante, sono Campione d’Europa e penso di essere uno speciale».

Lo Special One per sostituire il Normal One, «uno che a 70 anni non ha vinto niente e sa dire sì e no buongiorno e buonasera in inglese», il carico appoggiato con disprezzo dal portoghese sul predecesso­re esautorato. Schiaffoni gratuiti, restituiti però con gli interessi al King Power Stadium nell’ultimo monday night della Premier. Il Leicester guidato dallo «Zero tituli» (che poi non è vero) Ranieri ha forse scritto la parola fine alla seconda avventura di Mourinho a Londra. Affondato dai gol di Vardy (15 in Grandi rivali Claudio Ranieri sorride soddisfatt­o per la vittoria del Leicester sul Chelsea, mentre Mourinho, sullo sfondo, siede in panchina livido in volto Nonostante le punzecchia­ture del passato, i due alla fine si sono abbracciat­i (Reuters) 16 gare) e da una rete strepitosa di Mahrez, per un 2-1 finale firmato da Remi che ha segnato la nona sconfitta su 16 partite di campionato. «Spero che Abramovich non mi mandi via, perché io voglio restare».

La qualificaz­ione agli ottavi di Champions League ha puntellato la schiodata panchina di Mou, ma il fu Special One è già mezzo cotto sulla graticola e non è detto arrivi a giocarsela con il Psg, che già l’anno scorso lo eliminò proprio agli ottavi s ve r n i c i a n d o i Blues a Stamford Bridge.

Gode, e non per le disgrazie altrui, Ranieri. «Non voglio spegnere i sogni dei tifosi, ma vanno fatti altri 5 punti per salvarci. È un momento magico, dobbiamo continuare a lavorare duro per non svegliarci», ha sottolinea­to con aplomb l’ex «Er fettina», tornato a essere il Proud Man Walking («l’uomo orgoglioso che cammina») della sua autobiogra­fia, lontano dal «Dead man walking» messo alla porta da Abramovich e sfrattato da Mourinho dieci anni fa.

Il Leicester comanda la Premier a sorpresa, davanti ad Arsenal e Manchester City, e con 20 punti di vantaggio sul Chelsea quintultim­o, a un solo punto dalla zona retrocessi­one e zimbello dei tifosi avversari: «Andrete giù con l’Aston Villa», fanalino spento in coda e quasi spacciato. L’anno scorso di questi tempi la classifica si leggeva al contrario: Chelsea in vetta con 39 punti, il Leicester di Nigel Pearson ultimo e scassato vagone del treno a 10.

A luglio i giornali inglesi ridevano perfidi di Ranieri e del suo ritorno in Inghilterr­a, dopo l’esonero con la Grecia. Oggi si mangiano il cappello loro e Mourinho, e i bookmaker tremano perché magari qualche pazzo s’è giocato la vittoria del campionato del Leicester, quotato in estate 2000 a 1. Di sicuro la scommessa l’ha vinta Ranieri, furbo allenatore delle Foxes. Nel contratto fino al 2017 ha fatto inserire una clausola con un premio da 135 mila euro per ogni piazzament­o sopra il 17° posto, arrivare primo ha un jackpot da 2,5 milioni. Il «bollito» costa caro in Inghilterr­a e, come la vendetta, è un piatto da servire freddo.

E ora, con il mercato di gennaio alle porte, tutti bussano alla bottega del Leicester per rubare i gioielli: la punta Vardy e il fantasista algerino Mahrez, prelevato dal Le Havre a mezzo milione. Il pallottoli­ere conta 26 reti in due e 8 assist. «Nessuno li può comprare, costano troppo e non sono in vendita», ha chiuso Ranieri, deciso a non scarabocch­iare la sua favola. Il Leicester, dell’impronunci­abile proprietar­io thailandes­e Vichai Srivaddhan­aprabha, re dei Duty Free, sogna il titolo, Mourinho di arrivare il 26 dicembre a festeggiar­e il Boxing Day (giorno dedicato ai poverelli) senza il dono dell’esonero.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy