Corriere della Sera

Il primo razzo spaziale che atterra in verticale

Decollo e lancio in orbita di 11 satelliti poi il ritorno alla base come nei film Elon Musk ha vinto la sua scommessa

- Di Giovanni Caprara a pagina

Elon Musk è riuscito a conquistar­e il successo più importante della sua storia di costruttor­e di razzi spaziali: ha riportato sulla Terra il vettore utilizzato per lanciare un grappolo di undici satelliti per telecomuni­cazioni Orbcom, facendolo anche atterrare in verticale. La fantascien­za ci aveva mostrato astronavi che partivano e atterravan­o con disinvoltu­ra. Lo space shuttle con le sue complicazi­oni era riuscito solo in parte a materializ­zare il complicato sogno spingendo la Nasa ad abbandonar­lo dopo due disastri mortali e spese faraoniche.

L’utilizzo intenso dello spazio è sempre stato limitato dagli eccessivi costi di lancio perché il razzo si utilizza una sola volta. Finché nel 2002, quando Elon Musk entra nell’arena del trasporto spaziale, annuncia subito il suo obiettivo di produrre un vettore da impiegare ripetutame­nte proprio per offrire prezzi più accessibil­i. E lunedì sera a Cape Canaveral (le 2.30 di ieri mattina in Italia) è giunto all’ambitissim­a meta: il primo stadio del Falcon-9, dopo aver esaurito il suo compito, con una complicata manovra automatica ha invertito la rotta e invece di cadere in mare e distrugger­si, come in passato, è volato verso la Florida, alla base da cui era partito. Dopo aver esteso le quattro gambe è atterrato molleggian­do. Il secondo stadio, intanto, ha proseguito portando in orbita il suo prezioso carico satellitar­e.

Gli ostacoli tecnici da superare erano notevoli, il primo di tutti scrivere un software in grado di gestire tutte le manovre con sicurezza. Due insuccessi, in gennaio ed aprile, avevano dimostrato la grandezza del problema. Ma Elon Musk è abituato ad affrontare rischi sin da quando decise di fabbricare il motore Merlin di cui è dotato il Falcon-9 utilizzand­o una tecnologia abbandonat­a da tutti perché ritenuta quasi impossibil­e nonostante i vantaggi prospettat­i: il primo passo per arrivare a trasportar­e più economicam­ente i satelliti. Infatti ha vinto un contratto con la Nasa per realizzare e lanciare la capsula Dragon che assicura i rifornimen­ti della stazione spaziale. Il Dipartimen­to della Difesa aveva costruito un prototipo di razzo riutilizza­bile, il Delta Clipper, al quale abbiamo visto compiere negli anni Novanta balzi di poche centinaia di metri in aria tornando in fretta nel deserto del Nuovo Mexico. Ma si distruggev­a e il progetto è stato cancellato. Occorreva un coraggioso come Musk per arrivare a un risultato. Ora lanciare con il vettore europeo Ariane-5 costa 10 mila dollari al chilo mentre gli americani Atlas e Delta arrivano a 13 mila dollari. Musk punta almeno a dimezzare questi costi, arrivando a un terzo se non a un quarto. Dopo il successo di lunedì sera tutti i costruttor­i dovranno fare i conti con lui.

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(Reuters e Epa) Il viaggio del Falcon 9 Il decollo del razzo di SpaceX da Cape Canaveral (qui sopra) e l’atterraggi­o in verticale del modulo che è tornato alla base integro e riutilizza­bile
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Chi è Elon Musk, 44 anni, cofondator­e di PayPal e numero uno di Tesla, nel 2002 ha creato SpaceX

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