Dal Colle l’invito a una «leale» cooperazione
Un consulto aperto e chiuso in tre giorni. Una triangolazione al Quirinale con gli organismi istituzionali che, a vario titolo, saranno chiamati a gestire i postumi del crac delle banche commissariate dal governo. È questa la mediazione che ha impegnato il capo dello Stato nell’ultimo scampolo di lavoro prenatalizio prima di partire, oggi, per la sua Palermo. Il primo incontro l’ha avuto con il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, e gli è servito per inquadrare i termini della crisi: dalla genesi, mascherata da bilanci anomali e tenuti sottotraccia per anni, ai contestati conflitti d’interesse (e sarebbero più d’uno), ai mancati controlli e alle colpe di amministratori e dirigenti verso i risparmiatori. Ieri il confronto si è allargato al presidente dell’autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, cui Palazzo Chigi ha affidato l’arbitrato sulla selezione dei risarcimenti ai clienti truffati. Infine, il faccia a faccia con Giuseppe Vegas, alla guida dell’autorità per la vigilanza dei mercati finanziari, la Consob.
A tutti, l’invito a cercare insieme le soluzioni, superando l’antica prassi di chiudersi ciascuno dietro le proprie competenze, con dannose sovrapposizioni di poteri e con un ingeneroso (e visto troppe volte) scarico di responsabilità. Insomma, un appello «a coordinarsi subito in una leale cooperazione», a sostegno di quanti hanno patito danni dalla malagestione degli istituti coinvolti nello scandalo. Perché stavolta è in gioco — ecco la preoccupazione di Sergio Mattarella — la fiducia degli italiani nel sistema bancario che, nel suo insieme, resta comunque solido. E questo è forse il punto su cui il capo dello Stato ha insistito con i suoi interlocutori: è urgente stemperare con iniziative trasparenti e credibili le tensioni che stanno disorientando l’opinione pubblica di un Paese, il nostro, per il quale il risparmio è sempre stato un valore primario.
Le rassicurazioni ricevute finora lo hanno un po’ confortato, anche se la diffidenza della gente resta forte, specie sul fronte della sbandierata collaborazione. Lui, moral suasion a parte, ci ha messo anche un piccolo fatto simbolico, per dimostrare che tutti remano dalla stessa parte. Per capirci: ha dato indicazioni al cerimoniale del Colle di far sedere l’uno accanto all’altro Visco e Cantone, durante l’incontro con le alte cariche dell’altro ieri. Insomma: tra loro nessuna competizione o rivalità.