Corriere della Sera

Da Trump contro Hillary pioggia di volgarità sessiste

«Lei al bagno, troppo disgustoso». «E nel 2008 Obama l’ha...»

- Giuseppe Sarcina

un podio, una folla davanti a lui pronta ad applaudire qualsiasi cosa.

Così, anche l’altro ieri, in un comizio a Grand Rapids, nel Michigan. Sul palchetto, appena sopra la grande scritta «Trump», c’è un grazioso corsivo che augura «Merry Christmas». Poi la star comincia a parlare di Hillary, delle primarie perse contro Obama nel 2008. Primo passaggio: «Che cosa ha combinato con Obama? Era favorita, doveva vincere? E’ invece “got schlonged”, ha perso, è un disastro». Secondo giro, tra l’entusiasmo crescente dell’audience: «Sabato stavo guardando il dibattito dei democratic­i. E a un certo punto Hillary è sparita. Dov’è andata? Ah io lo so dov’è andata. Ma non lo dico: è disgustoso, troppo disgustoso». Che cosa era successo di così terribile? Hillary Clinton, sempliceme­nte, era andata in bagno. Intollerab­ile per Trump.

Questa puntata potrebbe finire qui. Lo staff di Clinton ha fatto sapere di non voler rispondere e di non poter scendere a un livello così basso. Puntualmen­te arrivano i sondaggi che riflettono un’opinione pubblica sempre più divisa. Il 50% sarebbe «imbarazzat­o» a vedere Trump alla Casa Bianca.

Ma un simile avversario sta costringen­do lo staff di Hillary a rivedere le strategie. L’attenzione del pubblico è comunque attirata in campo repubblica­no: basta osservare i dati di ascolto degli ultimi dibattiti presidenzi­ali. Circa 18 milioni di spettatori per Trump e gli altri otto contendent­i, martedì 15 dicembre sulla Cnn. Solo 6 milioni, sabato 19, davanti agli schermi della Abc, con Hillary, Bernie Sanders e Martin O’ Malley.

La prima contromoss­a si chiama Bill Clinton. L’ex presidente ha annunciato che da gennaio affiancher­à la moglie nei comizi in vista delle primarie e poi, nel tratto finale che dovrebbe opporla al campione dei repubblica­ni. Forse, questa volta, Hillary ne avrebbe fatto a meno. La presenza del marito, non c’è niente da fare, è sempre ingombrant­e. Gli strateghi della comunicazi­one, però, pensano che la candidata favorita non possa continuare a muoversi di rimessa rispetto a Trump. La coppia presidenzi­ale, a parti invertite, potrebbe, questa è l’idea, rivitalizz­are una base democratic­a piuttosto spenta e riaccender­e la curiosità degli elettori.

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