Da Trump contro Hillary pioggia di volgarità sessiste
«Lei al bagno, troppo disgustoso». «E nel 2008 Obama l’ha...»
un podio, una folla davanti a lui pronta ad applaudire qualsiasi cosa.
Così, anche l’altro ieri, in un comizio a Grand Rapids, nel Michigan. Sul palchetto, appena sopra la grande scritta «Trump», c’è un grazioso corsivo che augura «Merry Christmas». Poi la star comincia a parlare di Hillary, delle primarie perse contro Obama nel 2008. Primo passaggio: «Che cosa ha combinato con Obama? Era favorita, doveva vincere? E’ invece “got schlonged”, ha perso, è un disastro». Secondo giro, tra l’entusiasmo crescente dell’audience: «Sabato stavo guardando il dibattito dei democratici. E a un certo punto Hillary è sparita. Dov’è andata? Ah io lo so dov’è andata. Ma non lo dico: è disgustoso, troppo disgustoso». Che cosa era successo di così terribile? Hillary Clinton, semplicemente, era andata in bagno. Intollerabile per Trump.
Questa puntata potrebbe finire qui. Lo staff di Clinton ha fatto sapere di non voler rispondere e di non poter scendere a un livello così basso. Puntualmente arrivano i sondaggi che riflettono un’opinione pubblica sempre più divisa. Il 50% sarebbe «imbarazzato» a vedere Trump alla Casa Bianca.
Ma un simile avversario sta costringendo lo staff di Hillary a rivedere le strategie. L’attenzione del pubblico è comunque attirata in campo repubblicano: basta osservare i dati di ascolto degli ultimi dibattiti presidenziali. Circa 18 milioni di spettatori per Trump e gli altri otto contendenti, martedì 15 dicembre sulla Cnn. Solo 6 milioni, sabato 19, davanti agli schermi della Abc, con Hillary, Bernie Sanders e Martin O’ Malley.
La prima contromossa si chiama Bill Clinton. L’ex presidente ha annunciato che da gennaio affiancherà la moglie nei comizi in vista delle primarie e poi, nel tratto finale che dovrebbe opporla al campione dei repubblicani. Forse, questa volta, Hillary ne avrebbe fatto a meno. La presenza del marito, non c’è niente da fare, è sempre ingombrante. Gli strateghi della comunicazione, però, pensano che la candidata favorita non possa continuare a muoversi di rimessa rispetto a Trump. La coppia presidenziale, a parti invertite, potrebbe, questa è l’idea, rivitalizzare una base democratica piuttosto spenta e riaccendere la curiosità degli elettori.