Corriere della Sera

AZZERIAMO LA PUBBLICITÀ NEI CANALI RAI PER I BAMBINI

- Sergio Bocconi

Con la legge di Stabilità viene data una soluzione alla « antica » questione della massiccia evasione del canone Rai: lo pagheremo tutti nelle bollette energetich­e. Ciò significa che la nostra television­e pubblica si potrà così allineare per questa fonte di ricavi alle «colleghe» pubbliche europee che da sempre soffrono molto meno per la indisponib­ilità dei cittadini a pagare il «biglietto» (o la tassa) per la television­e di Stato. Non si tratta di cifre ridotte, se si pensa che in Italia in media non ha pagato finora il canone un cittadino su tre, nonostante sia stato peraltro fra i più bassi del Continente (e ora viene anche ridotto dalla legge) contro medie europee inferiori anche a un cittadino su dieci.

Con la svolta dunque la Rai potrebbe fare un notevole salto nei ricavi, che fino a questo momento dipendono per circa un terzo dalla pubblicità. Ed è questo il punto: l’equiparazi­one per quanto riguarda il garantito incasso del canone con le tv pubbliche di Gran Bretagna, Francia o Germania dovrebbe portare con sé anche un «pari trattament­o» riguardo ai tetti pubblicita­ri, che in Europa sono pari a zero o inferiori a quello italiano. Una riflession­e è d’obbligo, visto che si parla di servizio pubblico.

E allora ancora prima di cimentarsi in una ridefinizi­one complessiv­a del tetto pubblicita­rio, è senza dubbio meglio cominciare subito con l’azzerament­o dei messaggi promoziona­li nei canali Rai dedicati ai bambini. Si tratta prima ancora di una iniziativa di bilancio, di un atto di salvaguard­ia dei diritti dei più piccoli. E anche delle loro famiglie. Antonio Campo Dall’Orto, direttore generale della Rai, ha annunciato in commission­e di vigilanza che da maggio la pubblicità dovrebbe sparire da Rai Yoyo e Rai Gulp. Bene: è auspicabil­e che l’impegno venga rispettato.

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