Fca, così Ferrari a Piazza Affari Separazione operativa tra l’1 e il 3 gennaio. Ai soci l’80% delle quote del Cavallino Un’azione di Maranello ogni dieci Fiat Chrysler Automobiles. Exor avrà il 24%
Piazza Affari, lunedì 4 gennaio, 8.30 del mattino. Saranno John Elkann e Sergio Marchionne ad aprire il 2016 della Borsa italiana. E l’attesa è scontata: è con le bandiere Ferrari, matricola di superlusso, che presidente e amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles inaugureranno il nuovo anno del listino milanese.
Sarà una svolta epocale, per il gruppo. Da quel momento in poi la «Rossa» correrà da sola. Anche sul circuito azionario, e anche sul mercato italiano: dopo il passo d’avvio con il collocamento del 10% del capitale a New York, nell’ottobre scorso, saranno ormai completate tutte le operazioni di separazione da Fca, di distribuzione del relativo 80% ai suoi stessi azionisti, di quotazione a Milano. Sarà a quel punto direttamente Exor, con il 24%, il socio di riferimento del Cavallino. E lo terrà al riparo da possibili scalate ostili grazie al meccanismo del voto multiplo e alla fondamentale alleanza con Piero Ferrari, che conserva il
L’AZIONARIATO DOPO L’IPO
Exor S.p.a.
Mercato Maurizio Costa e Laura Cioli ( nelle foto), rispettivamente presidente e amministratore delegato di Rcs MediaGroup, hanno acquistato ieri 400 mila titoli Rcs ciascuno, con un investimento pari a circa 230 mila euro a testa (e a prezzi unitari fra 0,56 e 0,57 euro, quindi non lontani dai massimi intraday). Lo si apprende dai moduli di internal dealing. Acquisti realizzati dopo l’approvazione da parte del consiglio e la presentazione alla comunità finanziaria del nuovo piano strategico 2016-2018, che è facile interpretare come un atto di fiducia nel rilancio del gruppo editoriale. stessa data.
Cosa cambierà, in termini di quella «liberazione di valore» promessa da Elkann e Marchionne, si comincerà a vedere dalle quotazioni del 4 gennaio. Saranno i primi prezzi di Fiat Chrysler Automobiles senza il peso — di redditività e di immagine — della «Rossa», e le prime valutazioni complete del Cavallino in corsa da solo. Si scommette su una Fca (che intanto negli Usa ha rimborsato anticipatamente, come previsto, i 3 miliardi di dollari delle Secured Senior Notes 2021) tra gli otto e i dieci miliardi. E si guarda, per buttar giù la cifra, all’andamento di Ferrari a Wall Street. Che però, forse, non fa granché testo: è vero che, dopo un collocamento record a 52 dollari, il titolo è sceso attorno ai 48-49, ma è vero anche che un flottante di appena il 10% può ingessare almeno un po’ le contrattazioni. Se poi questo fosse solo un alibi, gennaio lo metterà a nudo.