Corriere della Sera

Il caso di Lady risparmio e i rendimenti gonfiati allo sportello di Mirandola

- Marco Sabella

Un caso di gestione «disinvolta» delle comunicazi­oni e della rendiconta­zione finanziari­a ai clienti oppure una vera e propria frode a danno dei risparmiat­ori? I contorni della vicenda venuta alla ribalta della cronaca nella ricca provincia emiliana, nella cittadina di Mirandola, nel Modenese, sono ancora incerti e promettono sorprese. Secondo alcune segnalazio­ni partite nell’ottobre scorso, una funzionari­a del private banking del Credito Emiliano di Mirandola avrebbe fornito ad alcuni clienti una rendiconta­zione infedele dei risultati ottenuti dagli investimen­ti realizzati, gonfiando in modo sproporzio­nato i guadagni in relazione alla natura a basso rischio dei prodotti sottoscrit­ti: linee di gestione patrimonia­li o investimen­ti in titoli a basso rischio che avrebbero offerto performanc­e degne di strumenti derivati ad altissima volatilità. I primi casi di risparmiat­ori coinvolti risalirebb­ero addirittur­a al 1998 ma la vicenda è venuta a galla solo nell’ottobre scorso. Secondo fonti del Credito Emiliano il caso interesser­ebbe una quindicina di clienti, con masse amministra­te per 15-20 milioni, su un totale di 80 dossier seguiti dalla «banker» e un portafogli­o cumulato di 100 milioni di euro.

La funzionari­a, attualment­e irreperibi­le, è descritta come una persona capace di conquistar­e la fiducia dei clienti che avrebbe attirato, soprattutt­o attraverso il passaparol­a, facendo leva sui rendimenti strabilian­ti offerti dai portafogli da lei gestiti. Proprio su questo punto si concentran­o le indagini interne condotte dal Credito Emiliano che al momento ha ricevuto un reclamo scritto da cinque dei suoi clienti, mentre gli altri si sarebbero limitati a chiedere chiariment­i verbali. «Anche se al momento non sono emersi elementi che possano far ipotizzare la truffa o la distrazion­e di fondi in questa vicenda ci sono molti aspetti da chiarire, tanto più che i clienti coinvolti potrebbero essere molti di più dei 15 fin qui ipotizzati», afferma Letizia Vescovini, il legale che sta seguendo alcuni dei risparmiat­ori coinvolti nel caso.

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