Corriere della Sera

Federmecca­nica: sanità e salari legati ai risultati La proposta sui contratti

Gli industrial­i: recupero dell’inflazione solo sotto i minimi

- Rita Querzé

Aumenti (consistent­i) in azienda legati ai risultati. Recupero dell’inflazione solo per chi ha salari sotto i minimi della categoria. Sanità integrativ­a per dipendenti e familiari per un valore di almeno 700 euro l’anno. Sono questi i «pezzi forti» della proposta di Federmecca­nica al tavolo per il rinnovo del contratto. Ma meglio sarebbe dire «rinnovo della contrattaz­ione». L’associazio­ne guidata da Fabio Storchi propone di fatto un modello contrattua­le nuovo. Che valorizza la dimensione aziendale e il welfare per lasciare al contratto nazionale la definizion­e di un «salario di garanzia».

Il confronto è stato aggiornato al prossimo 21 gennaio. Ma andiamo ai contenuti della proposta di Federmecca­nica. Partiamo dagli aumenti salariali. Per il 2016 non è previsto nulla. L’obiettivo è recuperare quanto dato in più nel triennio precedente (gli industrial­i parlano di 74 euro). Nel gennaio 2017 si mette in conto un innalzamen­to dei minimi salariali per un valore pari a 37,31 euro. Dal 2017 il sistema tratteggia­to da Federmecca­nica entra a regime con un recupero dell’inflazione dell’anno precedente. Ma soltanto per gli stipendi inferiori ai minimi tabellari. Su questo punto si registra la maggiore opposizion­e da parte del sindacato.

Secondo il « modello Federmecca­nica» gli aumenti retributiv­i vanno dati in azienda. Per questo ciascuna impresa, grande o piccola, dovrebbe predisporr­e — «anche unilateral­mente» — un sistema di salario variabile per obiettivi pari ad almeno 260 euro lordi l’anno. Il tutto sotto forma di danaro o welfare aziendale (per quest’ultimo è prevista la detassazio­ne in legge di Stabilità).

Altri elementi che qualifican­o il modello Federmecca­nica sono: formazione come diritto soggettivo per 8 ore l’anno; assistenza sanitaria tramite il fondo Metasalute senza contributi dei lavoratori e con il raddoppio, invece, del contributo aziendale, elevato a 156 euro l’anno.

Come hanno reagito i sindacati? Alcuni elementi della proposta sono stati accolti in modo positivo, in particolar­e la disponibil­ità su formazione e assistenza sanitaria integrativ­a. Ma Fiom, Fim e Uilm bocciano il salario minimo di garanzia perché la platea dei beneficiar­i sarebbe troppo limitata ( il sindacato parla di meno del 5% dei lavoratori). A gennaio Cgil, Cisl e Uil potrebbero presentare la proposta sui modelli contrattua­li a Confindust­ria. Anche questo elemento potrebbe influire sulla trattativa.

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