Federmeccanica: sanità e salari legati ai risultati La proposta sui contratti
Gli industriali: recupero dell’inflazione solo sotto i minimi
Aumenti (consistenti) in azienda legati ai risultati. Recupero dell’inflazione solo per chi ha salari sotto i minimi della categoria. Sanità integrativa per dipendenti e familiari per un valore di almeno 700 euro l’anno. Sono questi i «pezzi forti» della proposta di Federmeccanica al tavolo per il rinnovo del contratto. Ma meglio sarebbe dire «rinnovo della contrattazione». L’associazione guidata da Fabio Storchi propone di fatto un modello contrattuale nuovo. Che valorizza la dimensione aziendale e il welfare per lasciare al contratto nazionale la definizione di un «salario di garanzia».
Il confronto è stato aggiornato al prossimo 21 gennaio. Ma andiamo ai contenuti della proposta di Federmeccanica. Partiamo dagli aumenti salariali. Per il 2016 non è previsto nulla. L’obiettivo è recuperare quanto dato in più nel triennio precedente (gli industriali parlano di 74 euro). Nel gennaio 2017 si mette in conto un innalzamento dei minimi salariali per un valore pari a 37,31 euro. Dal 2017 il sistema tratteggiato da Federmeccanica entra a regime con un recupero dell’inflazione dell’anno precedente. Ma soltanto per gli stipendi inferiori ai minimi tabellari. Su questo punto si registra la maggiore opposizione da parte del sindacato.
Secondo il « modello Federmeccanica» gli aumenti retributivi vanno dati in azienda. Per questo ciascuna impresa, grande o piccola, dovrebbe predisporre — «anche unilateralmente» — un sistema di salario variabile per obiettivi pari ad almeno 260 euro lordi l’anno. Il tutto sotto forma di danaro o welfare aziendale (per quest’ultimo è prevista la detassazione in legge di Stabilità).
Altri elementi che qualificano il modello Federmeccanica sono: formazione come diritto soggettivo per 8 ore l’anno; assistenza sanitaria tramite il fondo Metasalute senza contributi dei lavoratori e con il raddoppio, invece, del contributo aziendale, elevato a 156 euro l’anno.
Come hanno reagito i sindacati? Alcuni elementi della proposta sono stati accolti in modo positivo, in particolare la disponibilità su formazione e assistenza sanitaria integrativa. Ma Fiom, Fim e Uilm bocciano il salario minimo di garanzia perché la platea dei beneficiari sarebbe troppo limitata ( il sindacato parla di meno del 5% dei lavoratori). A gennaio Cgil, Cisl e Uil potrebbero presentare la proposta sui modelli contrattuali a Confindustria. Anche questo elemento potrebbe influire sulla trattativa.