Corriere della Sera

Inter, un primato con le spine Jovetic deve darsi una regolata

Natale poco sereno per i nerazzurri primi in classifica e per il Milan Stevan ha problemi con Mancio e Icardi. Tre turni a Felipe Melo

- Guido De Carolis

Felipe Melo. Il giudice sportivo non ha avuto pietà: tre turni di squalifica al brasiliano (già alla seconda espulsione) per l’intervento da kung fu su Biglia. Un fallaccio, unito al rigore causato su Milinkovic-Savic, una classifica che non rispecchia gli investimen­ti effettuati. Davanti alla domanda di un tifoso se fosse pronto a occuparsi in maniera più continua della sua squadra, Berlusconi ha replicato: «Io sono sempre innamorato del Milan, pensi lei che quest’anno ho speso 150 milioni» ha tuonato con le mani a megafono davanti alla bocca. «Eppure non so quando torneremo a vincere. Lei non è incavolato?». che ha fatto imbestiali­re Icardi, perdere la partita all’Inter (che di espulsioni ne ha già ricevute 6, peggio solo Atalanta con 10 e Genoa 8) e scoppiare la lite tra i due. Meno violenta di quella tra Mancio e Jovetic,

Il presidente a detta dei presenti (come riporta il sito ilveromila­nista.it) pare che lo fosse. Tanto che a un ragazzo che gli chiedeva se fosse necessario ingaggiare KevinPrinc­e Boateng (venduto due estati fa allo Schalke 04 senza esitazioni) ha replicato: «Secondo lei è meglio Cerci?». E sulla utilità di Zapata ha risposto: «A me lo chiede?».

Insomma il senso di frustrazio­ne per il cammino Stop Il brasiliano Felipe Melo, 32 anni, è stato espulso per la seconda volta in questo campionato contro la Lazio, dopo la doppia ammonizion­e rimediata a Bologna. Il giudice sportivo lo ha squalifica­to per tre turni, l’Inter ha deciso di non fare ricorso (Forte) ma pur sempre un diverbio. E qui buona parte dello spogliatoi­o si è schierato con il capitano, perché Melo è sopportato finché si vince, non se si comincia a perdere. Anche il brasiliano sarà multato, più per il rosso che per il diverbio. Rischia pure Ljajic.

La società dà una doppia lettura dell’episodio. Lo condanna, ma prova a vederci del buono: il nervosismo è segno che i giocatori ci tengono. Potrebbe però pure accelerare l’ingresso di un nuovo dirigente, figura assente dopo il licenziame­nto di Marco Fassone. Magari non un direttore generale, ma più un uomo a far da cuscinetto tra la squadra e l’ad Michael Bolingbrok­e. I nomi caldi restano quelli di Giovanni Gardini (Verona) e Roberto Zanzi (ex Bologna). Se ne riparlerà ai primi di gennaio, insieme al mercato. Il ds Piero Ausilio ripete che l’Inter lavorerà in uscita, ma il 22enne l’attaccante argentino del Boca, Jonatan Calleri è stato chiaro: «È già tutto fatto per il mio trasferime­nto, manca solo la mia firma». Potrebbe però finire al Bologna in prestito.

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