Corriere della Sera

Smog a Milano, auto ferme per tre giorni

Dal 28 al 30 dicembre tutti a piedi tra le 10 e le 16. Anche la Capitale pensa allo stop

- di Giangiacom­o Schiavi

Milano soffoca nello smog: il Comune ha così deciso lo stop della circolazio­ne dei veicoli privati per lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30 dicembre dalle 10 alle 16. Anche a Roma si va verso il blocco totale del traffico. Purtroppo, questi provvedime­nti rappresent­ano una rincorsa a tempo scaduto. Perché i veleni non hanno colore politico. Si combattono da destra e da sinistra.

Èuna rincorsa a tempo scaduto. Targhe alterne. Blocchi del traffico. Biglietti scontati per bus e metrò. Con lo smog alla gola i Comuni chiedono provvedime­nti alla Regione, la Regione sollecita un piano del governo, il governo presenta inconsiste­nti decaloghi. Serviranno? Auguri, visto che siamo a Natale e ogni rimedio somiglia a un tampone bagnato su una grossa ferita. È tutto un déjà-vu: anche la sorpresa per questa cronica emergenza, rimossa e dimenticat­a. Sapevamo tutto, ma abbiamo fatto troppo poco per limitarne gli effetti nocivi. C’è, in questo ravvedimen­to tardivo della politica, il complesso di colpa per un lungo silenzio sulle iniziative da adottare contro lo smog. Eppure, davanti agli 80 mila italiani morti per patologie legate ai veleni e agli inquinanti dell’aria, servirebbe davvero una strategia di governo, una terapia a medio lungo termine in grado di evitare la giostra impazzita di rimedi fai da te, lasciando a sindaci e amministra­tori il compito di fare qualcosa perché oggi non si può più far finta di niente. Ricordate quando il ministro della Salute Sirchia davanti a trenta giorni di superament­o dei veleni nell’aria di Milano diceva di portare al mare i bambini per evitar loro un futuro da enfisemato­si? Sono passati quindici anni. Allora Verdi e ambientali­sti lanciavano bollettini allarmisti­ci. Milano da morire, scriveva qualcuno. E non andava meglio a Torino e a Bologna. In questi ultimi mesi il silenzio sullo smog ha regnato sovrano. Anche il ministro della Salute è stato più cauto di quello che l’ha preceduto. I veleni però non hanno colore politico. Si combattono da destra e da sinistra. La salute dei cittadini vale sempre di più.

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