Il vescovo voluto dal Papa e la Porta santa nel centro di accoglienza
PALERMO Gli ultimi colpi di martello echeggiano fra i capannoni della missione «Speranza e carità» dove con i suoi 700 ospiti Biagio Conte, il frate considerato a Palermo l’angelo dei senza casa e dei senza niente, completa l’allestimento della porta santa che domenica sarà aperta dal nuovo vescovo, Corrado Lorefice, il «prete di strada» scelto direttamente dal Papa da semplice sacerdote di provincia.
Un salto immediato da parroco di Modica ad arciprete metropolita di Palermo, successore di un cardinale. Non è un caso se, dopo la prima porta aperta dallo stesso Lorefice nella domenica di Santa Lucia in Cattedrale, e dopo quelle aperte nel fine settimana nei santuari di Altavilla Milicia e Montepellegrino, adesso il presule si presenti nella chiesa di via Decollati, nel cuore di questa missione ospitata nell’area di una ex caserma trasformata nel rifugio di chi ha bisogno.
«Un tempo arrivavano tanti disperati da soli, sbandati, anziani senza nessuno. Mentre adesso i drammi si amplificano e bussano alla nostra porta intere famiglie», spiega sgomento, ma sempre col sorriso sulle labbra fra Biagio, restio a parlare del prodigio che tutti indicano dopo averlo visto arrancare per anni su una carrozzella, in piedi invece da quando l’anno scorso tornò da un pellegrinaggio a Lourdes, dopo le preghiere nella grotta di Massabielle e un bagno nelle piscine per lui miracolose. Una storia e una missione sulle quali accendono i riflettori il Papa e «don Corrado», come si fa chiamare il vescovo, pronto a varcare quest’altra porta.