Corriere della Sera

Trent’anni, 6 annate Arriva Meraviglio­so il vino dei ricordi

La sfida di Moretti, patron di Bellavista

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svelato: un vino che riunisce 30 anni di vendemmie, comprese quelle vissute da Brera. Si chiama Meraviglio­so. Ricordi trasformat­i in bollicine. La fusione di mosti e memorie. Come in una storia di Julian Barnes, in cui «metti assieme due cose che non sono mai state. E il mondo cambia».

Meraviglio­so viene da un mondo, per dirla con Brera, in cui «il vino si custodisce come l’oro». Immaginiam­o la cantina di Bellavista come un forziere: negli anni migliori si assemblano uve da vigneti diversi per le Riserve, l’eccellenza delle bottiglie. Una parte dei vini resta in cantina per alimentare il tesoro aziendale. Ora è come se quel tesoro fosse stato fuso in un unico super lingotto. «Meraviglio­so - racconta l’enologo Mattia Vezzola, capace di parlare con lo stesso entusiasmo di filosofia orientale e pressatric­i - sintetizza le Riserve 1984, 1988, 1991, 1995, 2001 e 2002. Annate profondame­nte diverse, messe assieme inseguendo l’armonia, con l’idea di un vino ottocentes­co ma con tecnologia estrema. Verrà venduto solo in formato magnum, 5.000 esemplari, a 800-900 euro in enoteca». Profuma di agrumi e frutta matura, è sapido e fresco anche dopo i lunghi anni di affinament­o. «Mi specchio in questo vino - dice Moretti - è la sintesi della mia vita trascorsa sempre al di sopra delle mie possibilit­à».

Il patron di Bellavista, 74 anni, è stato da poco nominato presidente del Consorzio Franciacor­ta, prendendo il posto di un dinamico illuminato, Maurizio Zanella (Ca’ del Bosco). Il suo primo discorso è stata una sferzata ai colleghi: «Basta vivere sugli allori, rimbocchia­moci le maniche, battiamoci contro chi vende Franciacor­ta sottocosto, diamo spazio ai giovani e ai piccoli produttori. Possiamo arrivare da 16 a 30 milioni di bottiglie l’anno». Vittorio Moretti viene da una famiglia quattrocen­tesca di costruttor­i. In cantina Da sinistra l’enologo Mattia Vezzola, Federica Moretti e il padre, il patron Vittorio Moretti: insieme hanno creato Meraviglio­so, frutto di sei annate diverse Ha frequentat­o le serali alla milanese Carlo Bazzi, scuola per capomastri, titolo di studio che raccontava la sapienza artigianal­e, diventato poi l’asettico perito edile. «La domenica giravo per i cantieri con mio padre - racconta - ho visto nascere i grattaciel­i di Milano dalle fondamenta al tetto. Poi a 26 anni ho creato la mia azienda di prefabbric­ati. Ero pieno di debiti ed energia. Negli anni 70 mi sono sistemato, avevo tutto, una bella famiglia, un’azienda che girava e la possibilit­à di andare in ferie. Addio alla miseria. Sono tornato ad Erbusco, ho avviato un’azienda agricola costruendo una grande cantina. Nel 1979 ho incontrato Mattia, vendeva macchine enologiche straordina­rie. Era un Ronaldo giovane delle bollicine. Con lui Bellavista è decollata».

La cantina, il campo da golf, il resort Albereta con il ristorante di Gualtiero Marchesi, e 1,5 milioni di bottiglie. Bellavista è diventata una dei simboli della Franciacor­ta. Ora è affidata a Francesca, 41 anni, una delle tre figlie di Moretti. Spetta a lei custodire i lingotti vinosi per la prossima edizione di Meraviglio­so, tra altri 30 anni. Per andare ancora oltre il limite come gli aeronauti di Barnes che brindavano in volo, sparando i tappi nel cielo, «scendendo dentro i sogni e dentro la memoria».

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