Parlate poco e passerà Come vincere il dolore
La parola-chiave nella nuova frontiera della psicoterapia è «adesso». Morelli: i problemi non si risolvono, si superano
madre gelida, il padre violento, lo stupro subito) le motivazioni dei propri disturbi, la soluzione dei problemi. Sbagliato. I problemi non si risolvono, si superano». Questa frase spicca nella controcopertina di «Nessuna ferita è per sempre/Come superare i dolori del passato» (Mondadori).
«Il mio libro — avverte — è dedicato a coloro che vogliono smettere di lamentarsi, di credere che è capitata loro una vita sbagliata». Il pensiero dello psicoterapeuta (che tiene in buon conto Jung e di Hillman) si esplica, arricchito da esperienze con i pazienti. Un interrogativo chiave: se indaghiamo i dolori dell’anima, se cerchiamo di spiegarli, di capirli, li curiamo? O finiamo per cronicizzarli? «Occorre uscire dal mondo delle interpretazioni – risponde Morelli - Dall’idea che un episodio, per quanto doloroso, possa modificare in modo significativo la nostra vita». «C’è una parola fondamentale per entrare nel proprio mondo interiore - continua – La parola è “adesso”. Mai esplorare l’inconscio alla luce del passato. Ogni volta che paragono uno stato d’animo attuale a uno del passato, finisco per amplificare il dolore. Penso che l’oblio e il mistero siano la cura, mentre l’ossessione di spiegare, capire, ragionare sui traumi, sia la malattia di questo secolo». Lo psicoterapeuta, riprendendo un motto di Silesius, mistico del XIV secolo, propone un’immagine simbolo: una rosa è senza perché, fiorisce senza perché, non bada a se stessa, non si cura di chi la guarda. «La fioritura misteriosa della rosa è nel suo seme che genera la sua unicità – nota Morelli - Le cose che vengono da sé sono il perno dei mio modo di concepire la psicoterapia. Fa fatica la rosa a fiorire? E perché tu dovresti far fatica per stare bene, per guarire?». «Durante la prima seduta - dice - al mio paziente chiedo un patto: non deve raccontarmi la sua storia, i suoi segreti. Si va oltre. Quanto più entriamo in un altro regno della mente, tanto più si attivano le forze della rinascita. Bisogna uscire dal cerchio dei ragionamenti, dei pensieri sulla cause e sulle colpe, per diventare capaci di abbandonarci alle fantasie che svelano le nostre affinità con la natura».