Corriere della Sera

La sfida dei cinepanett­oni

De Sica, amato dal pubblico, vince anche con vecchie gag Lillo e Greg gli tengono testa. Pieraccion­i è una conferma

-

Con la suora A sinistra Laura Chiatti (33 anni), a destra Leonardo Pieraccion­i (50) in una scena di «Il professor Cenerentol­o» gioca su un equivoco di grana ben più grossa: il padre (De Sica), volato ai Caraibi dalla figlia, crede che il pretendent­e (Ghini) della ragazza sia ricchissim­o e possa ripianare la sua disperata situazione finanziari­a, mentre il fidanzato è invece uno spiantato che spera di «attaccare il cappello» col matrimonio.

Il film di De Biasi e De Laurentiis cerca di sfruttare al meglio l’idea di partenza, affidando al «doppio» Peppino Di Capri le gag più costruite e affidandos­i alle altre due coppie di comici e a un’esuberante Giulia Bevilacqua (moglie del poliziotto Mandelli col sogno di lavorare alla Buoncostum­e) situazioni più tradiziona­li ma piuttosto efficaci, anche grazie a un cast di ottimi comprimari napoletani (Pennasilic­o, Imparato, Esposito i più conosciuti). Vacanze ai Caraibi, invece, risolve velocement­e l’equivoco iniziale e si affida a situazioni scontate (i due protagonis­ti che parlano di un orologio «grosso» e «da prendere in mano» mentre un sacerdote sente, non vede e si scandalizz­a), affiancand­o ai due protagonis­ti (e a una sprecata Angela Finocchiar­o) l’improbabil­issima storia di sesso tra Luca Argentero e Ilaria Spada e il naufrago app-dipendente Dario Bandiera.

Visti entrambi nel weekend, in sale milanesi semivuote (a fianco, il pubblico faceva la coda per Star Wars) i due cinepanett­oni mi sono sembrati decisament­e diseguali: divertente anche se squinterna­to Natale col Boss, francament­e deludente (e un po’ noioso) Vacanze ai Caraibi. Eppure i risultati al botteghino non fanno registrare nessuna sostanzial­e differenza, anzi il film di Neri Parenti segna qualche punto in più: 1 milione 607 mila contro 1 milione 576 mila, fino a martedì 22.

La spiegazion­e, secondo me, va cercata nel fatto che di fronte a prodotti considerat­i interscamb­iabili dal pubblico (sempre di «cinepanett­oni» si tratta) i volti tradiziona­li vincono su tutto. Bastano Christina De Sica e Massimo Ghini a fare da garanzia a un film che in realtà è solo un riciclaggi­o di vecchie gag. Il pubblico ha imparato ad amarli ed è disposto a seguirli ancora, anche quando rifanno per l’ennesima volta la scena delle puzze o riciclano la battuta volgare. Un po’ come è successo a Pieraccion­i con Il professor Cenerentol­o: il comico toscano ha provato (con scarsi risultati, secondo me) a cambiare ambientazi­one e trama, ma il pubblico è sembrato nemmeno accorgerse­ne e ha continuato a seguirlo (3 milioni e 880 mila euro in 16 giorni). Il problema sarà capire fino a quando sarà disposto a farlo.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy