Fabio Biselli,
la fattura della luce, il fornitore informa che con l’anno nuovo avremo una bolletta più chiara, leggibile, sintetica, semplice. E poi riporta due esempi «illuminanti»: «L’attuale voce “Servizi di vendita” prenderà il nome di “Spesa per la materia prima energia/gas naturale”», e ancora: la generica voce «Servizi di rete» sarà suddivisa in «Spesa per il trasporto e gestione del contatore» e «Oneri di sistema». Più chiaro di così! Vien da pensare che sarà un vera e propria rivoluzione.
Cremona
poi rimettere dopo qualche tempo le azioni sul mercato. Il governo invece ha lasciato marcire il tutto nel mentre lasciavano passare in seno al Consiglio dei capi di Stato e di governo la disciplina della Unione bancaria senza capire per tempo gli effetti che questa «strana» normativa avrebbe prodotto in un sistema come il nostro. Infatti mentre il resto d’Europa negli ultimi anni ha speso oltre 3.000 mld di € tra ricapitalizzazione, crediti e garanzie per nazionalizzare o salvare banche inglesi, francesi, lussemburghesi, olandesi e tedesche, noi abbiamo offerto alle banche i famosi Tremonti bond con tassi di interesse altissimi, tanto che solo pochissimi istituti ne hanno acquistati. Ma non è finita! Mentre in Francia, Germania, Gran Bretagna e nei Paesi nordici, il pubblico ora è largamente presente nel sistema bancario, noi abbiamo percorso una direzione inversa. Abbiamo chiesto alle grandi fondazioni di ridurre la loro presenza nelle banche senza sollecitare i grandi fondi pensioni o la Cassa depositi e prestiti a sostituirle lasciando così che diventassero prede dei grandi fondi di investimento e dei fondi sovrani dimenticando che il nostro capitalismo non ha la vocazione di investire nella governance degli istituti di credito. Insomma abbiamo lasciato passare una disciplina per cui lo Stato non può più intervenire, mentre lo possono fare i fondi sovrani di altri Paesi perdendo l’occasione di intervenire per tempo su istituti già fortemente in dissesto. Quando si incolpa l’Europa per ogni cosa si dimentica che il legislatore europeo è anche il nostro governo attraverso il Consiglio, e nel caso specifico addirittura alla presidenza della commissione affari economici e monetari c’è un italiano, il democratico Gualtieri. Il nostro presidente del Consiglio sembra se ne sia accorto finalmente e avuto subito uno scontro con la Merkel. Ora è ancora possibile porre rimedio, in particolare sia attuando il pilastro delle garanzie europee, sia a favore del sistema delle popolari nelle cui compagini azionarie può entrare la Cassa depositi e prestiti, favorendo riaggregazioni e recuperando così quel ruolo pubblico perduto in un settore vitale del paese almeno per qualche tempo come hanno già fatto molti grandi paesi. Discutere su Boschi è perder tempo e perdere tempo a chi più sa più spiace.
Paolo Cirino Pomicino