Corriere della Sera

Cristiani uccisi, l’appello del Papa

Duecento appartenen­ti al gruppo Bangsamoro hanno colpito i villaggi di Mindanao, nel Sud Nella battaglia con l’esercito di Manila caduti anche 5 ribelli. La preghiera di papa Francesco

- di Gian Guido Vecchi

Nove contadini cristiani trucidati in due villaggi nelle Filippine dai miliziani islamisti. L’appello del Papa ( nella foto) che ieri, ricordando il martirio di Santo Stefano, ha invitato via Twitter a pregare «per i cristiani che sono perseguita­ti, spesso con il silenzio vergognoso di tanti».

Lavoravano nelle risaie, alla vigilia di Natale. Spruzzavan­o insetticid­a sui loro fazzoletti di terra, quando i miliziani li hanno uccisi a colpi di arma da fuoco. Così sono morti cinque contadini filippini di un villaggio cristiano nella provincia di Maguindana­o. In un paese vicino, che ha nome Esperanza, gli stessi «Combattent­i per la libertà del Bangsamoro Islamico» (acronimo inglese: Biff) hanno preso in ostaggio una famiglia. Il bilancio: una madre e un bambino salvi, 3 uomini trucidati, così come un funzionari­o nella provincia di Nord Cotabato.

Secondo la polizia 200 uomini hanno preso parte ad almeno otto raid (e 5 sono stati uccisi) nel cuore di Mindanao,

Il gruppo Miliziani del «Bangsamoro Islamic Freedom Fighters» nella foresta( Butlangan/Ap) gruppo di Abu Sayyaf, specializz­ato in sequestri di stranieri (dal 7 ottobre è prigionier­o Rolando Del Torchio, ex sacerdote italiano).

Da sempre sinonimo di povertà e terrorismo, Mindanao va raccoglien­do i segni di un boom legato all’agricoltur­a: cocco, banane, ananas. Tre Rifiutano l’accordo di pace firmato dalla maggiore formazione autonomist­a dell’isola

quarti della frutta nazionale viene da lì. Negli ultimi 5 anni la produzione di banane è cresciuta del 256% (terzo esportator­e mondiale). Banca Mondiale e gruppi internazio­nali pompano investimen­ti (cresciuti di sei volte dal 2010). Le condizioni per la riscossa pacifica di una terra martoriata da decenni di guerra civile (120 mila morti) rappresent­ano al tempo stesso un bacino di raccolta per i rancori di chi è tagliato fuori dalla crescita.

In questo contesto si muovono i Bangsamoro Islamic Freedom Fighters. La polizia aveva lanciato l’allarme su attacchi «modello Isis» durante le feste. In Somalia le autorità hanno proibito le celebrazio­ni pubbliche del Natale, mentre anche il piccolo sultanato del Brunei ha bandito le manifestaz­ioni definite «eccessive». Ma le Filippine sono un Paese diverso. E d’altra parte i raid della vigilia non sono avvenuti nelle chiese (dove alcuni fedeli anzi si sono rifugiati) ma nelle campagne. Ieri papa Francesco, ricordando il martirio di Santo Stefano, ha invitato via Twitter a pregare «per i cristiani che sono perseguita­ti, spesso con il silenzio vergognoso di tanti». Gli ultimi della lista, quei contadini ammazzati nelle risaie di Esperanza.

I terroristi

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy