«Pericolo di attentati nelle capitali europee» Il Califfo: non ci fermate
Messaggio audio del leader dell’Isis Al Baghdadi «I raid non ci fanno nulla, siamo ancora più forti»
L’avviso è arrivato dall’Austria: pericolo di attentati in Europa per la fine dell’anno. Le forze di sicurezza hanno ricevuto una segnalazione da un’intelligence amica su possibili attacchi in luoghi affollati in diverse capitali europee. Gli austriaci hanno verificato anche alcuni nomi passati dagli 007, ma non avrebbero trovato riscontri. All’allarme dall’Austria si deve aggiungere un nuovo audio del leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al Baghdadi, che chiama a raccolta i suoi promettendo guerra a Israele: «Il Califfato resta forte nonostante i raid» della coalizione internazionale.
Pericolo di attentati in Europa per la fine dell’anno. Un nuovo audio del leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al Baghdadi, che chiama a raccolta i suoi promettendo guerra a Israele. È destino che questo Natale sia segnato dall’allarme terrore.
L’avviso è arrivato dall’Austria. Le forze di sicurezza hanno ricevuto una segnalazione da un’intelligence amica su possibili attacchi in luoghi affollati in diverse capitali europee. Gli austriaci hanno verificato anche alcuni nomi passati dagli 007 ma non avrebbero trovato riscontri.
Gli apparati di polizia del Vecchio Continente sono comunque in guardia da settimane nel timore che l’Isis possa proseguire l’offensiva scatenata con il massacro di Parigi. Fonti Usa hanno sostenuto che un tunisino sarebbe stato incaricato di coordinare nuove operazioni jihadiste attraverso cellule infiltratesi da tempo. Un network direttamente collegato alla gerarchia di Daesh (Isis) attraverso il portavoce Mohamed al Adnani ed alcuni militanti d’origine francese nascosti a Raqqa, in Siria.
In questo clima ha fatto irruzione il Califfo che, però, non ha colto il momento. Invece di cavalcare il fronte europeo ampliando l’effetto della tensione si è dedicato ad altro. Su Corriere.it Leggi tutti gli aggiornamenti sull’allarme terrorismo sul sito del «Corriere della Sera»