Quella buvette panoramica sul tetto della Cassazione
Il punto ristoro in costruzione a Roma, con vista su Castel Sant’Angelo
Il nuovo primo presidente della Corte di cassazione Giovanni Canzio, fresco di nomina da parte del plenum del Consiglio superiore della magistratura, troverà il benvenuto sul tetto del Palazzaccio.
A Roma chiamano così, da sempre, la sede della suprema corte edificata fra il 1889 e il 1911 sulla sponda destra del Tevere, dirimpetto a piazza Navona.
funzionale alla destinazione del corpo di fabbrica principale. Che ha tutta l’aria di essere realizzato per ospitare la futura roof-buvette della Cassazione.
Non che all’interno del Palazzaccio manchi un bar o un posto ristoro. Ma c’è una bella differenza fra un bitter bevuto appoggiati al balcone e un aperitivo sorseggiato invece seduti comodamente al tavolino su un terrazzo esclusivo che domina il centro di Roma. Con uno scenario urbano così suggestivo, capace di far passare ogni malinconia generata da un lavoro psicologicamente massacrante come l’amministrazione della giustizia. E la Cassazione, poi, con le responsabilità che oggi comporta il terzo grado di giudizio.
Ci sono soltanto un paio di problemini. Intanto i soldi. Duecentomila, trecentomila, o quattrocentomila euro? Quanto costa quella elegante e leggiadra struttura di ferro (e vetro, possiamo immaginare)? Si è fatta una gara d’appalto? Chi paga, considerando tanto più le condizioni economiche della giustizia italiana? Potremmo continuare. Ma il problema del denaro e di tutto il resto rischia di essere addirittura irrisorio rispetto agli altri interrogativi che sorgono spontanei guardando le immagini.
Chi ha dato i permessi per costruire una cosa del genere sulla terrazza di un edificio vincolato, in una città dove è nel modo più categorico vietato (e giustamente) aumentare le cubature storiche? O forse si L’ingresso Il Palazzo di Giustizia, sede della Corte di cassazione: si trova a Roma in piazza Cavour nel rione Prati («è tutto in regola») con cui l’amministrazione di palazzo Madama replicò undici anni fa a un articolo del Corriere con il quale il nostro Giuseppe Pullara aveva denunciato la comparsa di un ristorantino abusivo sulla terrazza della biblioteca del Senato, a pochi metri in linea d’aria dalla cupola del Pantheon?
Di sicuro sembra una storia gemella di quella che raccontiamo I dubbi sul costo dell’intervento e sull’iter per le autorizzazioni
Gli interrogativi