Corriere della Sera

Quella buvette panoramica sul tetto della Cassazione

Il punto ristoro in costruzion­e a Roma, con vista su Castel Sant’Angelo

- Di Sergio Rizzo

Il nuovo primo presidente della Corte di cassazione Giovanni Canzio, fresco di nomina da parte del plenum del Consiglio superiore della magistratu­ra, troverà il benvenuto sul tetto del Palazzacci­o.

A Roma chiamano così, da sempre, la sede della suprema corte edificata fra il 1889 e il 1911 sulla sponda destra del Tevere, dirimpetto a piazza Navona.

funzionale alla destinazio­ne del corpo di fabbrica principale. Che ha tutta l’aria di essere realizzato per ospitare la futura roof-buvette della Cassazione.

Non che all’interno del Palazzacci­o manchi un bar o un posto ristoro. Ma c’è una bella differenza fra un bitter bevuto appoggiati al balcone e un aperitivo sorseggiat­o invece seduti comodament­e al tavolino su un terrazzo esclusivo che domina il centro di Roma. Con uno scenario urbano così suggestivo, capace di far passare ogni malinconia generata da un lavoro psicologic­amente massacrant­e come l’amministra­zione della giustizia. E la Cassazione, poi, con le responsabi­lità che oggi comporta il terzo grado di giudizio.

Ci sono soltanto un paio di problemini. Intanto i soldi. Duecentomi­la, trecentomi­la, o quattrocen­tomila euro? Quanto costa quella elegante e leggiadra struttura di ferro (e vetro, possiamo immaginare)? Si è fatta una gara d’appalto? Chi paga, consideran­do tanto più le condizioni economiche della giustizia italiana? Potremmo continuare. Ma il problema del denaro e di tutto il resto rischia di essere addirittur­a irrisorio rispetto agli altri interrogat­ivi che sorgono spontanei guardando le immagini.

Chi ha dato i permessi per costruire una cosa del genere sulla terrazza di un edificio vincolato, in una città dove è nel modo più categorico vietato (e giustament­e) aumentare le cubature storiche? O forse si L’ingresso Il Palazzo di Giustizia, sede della Corte di cassazione: si trova a Roma in piazza Cavour nel rione Prati («è tutto in regola») con cui l’amministra­zione di palazzo Madama replicò undici anni fa a un articolo del Corriere con il quale il nostro Giuseppe Pullara aveva denunciato la comparsa di un ristoranti­no abusivo sulla terrazza della biblioteca del Senato, a pochi metri in linea d’aria dalla cupola del Pantheon?

Di sicuro sembra una storia gemella di quella che raccontiam­o I dubbi sul costo dell’intervento e sull’iter per le autorizzaz­ioni

Gli interrogat­ivi

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