Non si faceva sentire da sette mesi: nessun riferimento agli attacchi di Parigi
chi dice che il flusso di volontari dal Golfo sia diminuito, il riferimento all’alleanza permette di datare la registrazione a dopo il 15 dicembre. Il terzo gancio di Al Baghdadi è riservato a Israele, contro il quale ha lanciato moniti pesanti. «Ci stiamo avvicinando a voi, il castigo sarà duro...la Palestina sarà la vostra tomba», parole che fanno pensare all’imminenza di attacchi.
Ma oltre ai nemici, il Califfo — questo è il succo — si è rivolto ai mujaheddin per esortarli alla compattezza in un momento difficile: «Siate fiduciosi, siamo forti». L’Isis per quanto faccia paura ha subito perdite, ha incontrato sconfitte, ha visto ridursi il suo territorio del quattordici per cento. Ieri i curdi siriani Ypg, con l’appoggio dei caccia Usa, hanno conquistato la diga di Tishreen in Siria avvicinandosi ad una importante via di comunicazione.
Gli iracheni sono avanzati verso il centro di Ramadi. I curdi iracheni insieme alle forze speciali statunitensi hanno dato l’assalto ad una cittadina catturando un esponente importante dello Stato Islamico. Ecco allora che Al Baghdadi ha cercato di galvanizzare il suo schieramento indicando come abbia contro l’intero mondo.
È curioso tuttavia che nel discorso del Califfo non vi sia alcun accenno alla distruzione del jet russo nel Sinai — rivendicato dalla sezione egiziana Isis — al massacro di Parigi, diretto da un suo guerrigliero, Abdelamid Abaaoud, e alla sparatoria di San Bernardino, unico episodio dall’etichetta incerta. Davvero strano. Quale occasione migliore per un’uscita propagandistica di peso mentre tutti si chiedono dove sarà il prossimo colpo.
@guidoolimpio