Corriere della Sera

Renzi verso l’incontro con Merkel: questo rigore uccide la crescita

La strategia del premier: con l’Europa ci faremo sentire, l’Italia è fuori dalle secche

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partner europei. Il premier non sembra fare invece troppo affidament­o sul ruolo del Pse, che vede come troppo debole e dalla linea confusa, soprattutt­o in questa fase. E comunque Renzi conta anche sull’aiuto che può dare alla posizione italiana il buon rapporto che è riuscito a costruire in questo periodo con gli Stati Uniti di Obama.

«C’è una sintonia piena e operativa con gli Usa » , ha spiegato ai collaborat­ori il presidente del Consiglio. «E questo — ha aggiunto — con buona pace di chi vorrebbe un’Italia debole sulla scena internaz i o n a l e : s i rassegnino all’evidenza».

Con la Germania, però, ci sono anche delle questioni immediate da dirimere. La prima riguarda le banche. Cioè i 200 miliardi circa di crediti deteriorat­i che gravano sui bilanci dei nostri istituti di credito. L’Europa a trazione tedesca ha messo dei vincoli tali da rendere difficilis­simo il cammino dell’Italia per trovare una soluzione a questo problema. E quindi Renzi vuole capire quali margini di manovra possano esserci.

La seconda questione riguarda invece la decisione del governo di procedere allo strappo non concordato dello 0,2 del deficit per le misure anti-terrorismo. È chiaro che un’eventuale bocciatura della nostra linea da parte della Commission­e europea dipende in gran parte dall’atteggiame­nto della cancellier­a Merkel.

Dunque, i progetti a breve e a lungo termine del premier appaiono più che ambiziosi. E per realizzarl­i ci vorrà un «grande sforzo». Come, del resto, appare altrettant­o ambizioso il traguardo finale, quello del 2017, quando si tratterà di eleggere il nuovo presidente del Parlamento europeo al posto del tedesco Martin Schulz e quello del Consiglio Ue, per sostituire Donald Tusk, considerat­o molto vicino al governo della Germania. In quell’occasione Renzi ha tutta l’intenzione di far sentire «il peso dell’Italia» e di giocare il ruolo che gli spetta come leader del partito che ha conseguito la migliore performanc­e elettorale in Europa. Già, il punto per Renzi è sempre quello: «Far capire all’Europa che deve imboccare un’altra strada».

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