Corriere della Sera

L’ultimo dono di Ale Con i suoi organi vivranno 10 persone

Varese, muore a 18 anni a Natale per una caduta Il padre: «Abbiamo ridato un sorriso ad altri»

- @cdelfrate Claudio Del Frate © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Fosse successo uno qualsiasi degli altri 364 giorni dell’anno, forse sarebbe stato lo stesso. Ma la sorte, una triste sorte, ha fatto morire Alessandro Giani, studente diciottenn­e di Cassano Magnago (Varese), mentre tutto il mondo si apprestava a festeggiar­e il Natale. E a quel punto il gesto di Davide e Daniela, i genitori di Alessandro ha preso una luce del tutto diversa: hanno subito detto sì alla donazione degli organi di loro figlio, che era finito in coma all’ospedale in seguito a una caduta accidental­e. «Almeno abbiamo regalato un sorriso a qualcuno» ha spiegato Davide Giani agli amici e ai parenti, indecisi in quei momenti se fargli i compliment­i per la scelta o le condoglian­ze.

L’intervento chirurgico all’ospedale di Varese si è concluso alle prime ore di ieri mattina, i sanitari non hanno voluto specificar­e quali organi siano stati prelevati dal corpo di Alessandro né quale sia stata la loro destinazio­ne; ma il gesto della famiglia Giani ha ridato una speranza di guarigione a una decina di pazienti.

L’ora del dolore, per Alessandro e i suoi familiari scocca il pomeriggio del 22 dicembre; il ragazzo, con due amici va a fare una passeggiat­a nei boschi di Cairate, paese a pochi chilometri da Cassano. I tre si avventurat­o nell’area dell’ex cartiera Mayer, un colosso industrial­e chiuso e in stato di abbandono dal 1976. La vegetazion­e che si sta « mangiando » la fabbrica, l’imponenza dei macchinari e dei capannoni rendono il luogo

La testimonia­nza «Non abbiamo voluto fare un bel gesto: per noi il significat­o di questa festa è donare»

spettrale. Alessandro e gli amici salgono al primo piano di uno dei fabbricati, esplorano i luoghi, ma il ragazzo non si accorge di un buco nel pavimento dove un tempo c’era un condotto per il trasporto della cellulosa: piomba nel vuoto per 6 metri e si schianta perdendo conoscenza.

All’ospedale di Varese i medici lo operano d’urgenza ma ai genitori non nascondono fin da subito la verità: benché Alessandro respiri ancora autonomame­nte, benché il cuore resista, le speranze di un risveglio sono ai minimi termini: l’attività cerebrale è infatti assente. È la vigilia di Natale quando Davide Giani e la moglie Daniela si vedono proporre dall’equipe chirurgica il prelievo degli organi di Alessandro. Ci sono poche ore per decidere se chiudere la porta a ogni possibilit­à di miracolo ma la risposta è quasi immediata.

«Abbiamo detto sì — ha raccontato Davide, titolare di un’officina meccanica a Cassano a chi gli è stato vicino — perché riteniamo che questo sia il vero senso del Natale: la donazione. Non abbiamo voluto fare il “bel gesto” natalizio ma qualcosa di più profondo; almeno abbiamo restituito il sorriso a qualche malato grazie ad Alessandro».

Il conto alla rovescia in questi casi è relativame­nte breve: l’attesa è di appena sei ore, dopodiché i medici procedono con l’espianto multiplo. E così il giorno di Natale Alessandro Giani entra in sala operatoria: addio al diploma di liceo scientific­o che avrebbe raggiunto al termine di quest’anno scolastico, addio alle gare di ciclismo e al sogno di imitare le gesta del suo illustre concittadi­no Ivan Basso, addio alla montagna che era l’altra sue grande passione.

Papà e mamma non si staccano mai dal capezzale se non per qualche ora di riposo, cercando di farsi coraggio e di dare un senso alla tragedia che li ha colpiti. Forse ci sono riusciti.

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Vita spezzata Alessandro Giani, 18 anni, frequentav­a il liceo scientific­o a Gallarate (Varese). È morto il giorno di Natale e la famiglia ha donato gli organi (foto Newpress)
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