Corriere della Sera

«PERCHÉ SERVONO SCELTE DIVERSE»

Ricciardi (Istituto di sanità): salute a rischio, targhe alterne inutili

- Di Margherita De Bac

Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di Sanità: «Salute a rischio, basta con le soluzioni tampone».

«Basta soluzioni tampone. Siamo di fronte a un grave problema di sanità pubblica. È a rischio la nostra salute. Il governo dovrebbe intervenir­e con un piano struttural­e».

Professor Walter Ricciardi, lei ha un ruolo tecnico come presidente dell’Istituto superiore di sanità, eppure sembra che intenda inviare un messaggio. È così?

«Non mi permettere­i di intervenir­e in un ambito che non mi appartiene. Noi come organismo del ministero della Salute ci limitiamo a sostenere le politiche ambientali mettendo a disposizio­ne i nostri dati scientific­i. Stiamo raccoglien­do i valori sulla qualità dell’aria per valutare l’impatto dell’inquinamen­to sulla salute pubblica e le malattie legate alle polveri sottili, le più pericolose perché composte da particelle infinitame­nte piccole».

Dunque, non è un’emergenza transitori­a?

«È in atto un cambiament­o epocale che richiede una modificazi­one anche nei comportame­nti quotidiani di tutti noi, indicati nel decalogo pubblicato sul sito del ministero. Non saranno però sufficient­i pochi giorni di pioggia per risolvere la crisi».

E i dati cosa indicano?

«Secondo quanto ci riportano i colleghi medici che lavorano in ospedale, lo smog sta creando problemi gravi di salute. Sono aumentati in questi giorni i casi di malattie vascolari e cardiocirc­olatorie acute, cioè legati all’emergenza in corso. Le polveri sottili irritano l’apparato respirator­io di persone predispost­e e negli anziani. Poi ci sono i danni non immediati, a lunga scadenza, che possiamo solo stimare. Mi riferisco a patologie croniche anche mortali».

Nella riunione della scorsa settimana al ministero della Salute con l’Ambiente voi avete denunciato l’inutilità delle targhe alterne specie in una situazione compromess­a come quella della Capitale. Eppure le decisioni hanno preso una piega diversa. Che ne pensa?

«È vero, le targhe alterne non bastano se il provvedime­nto non è accompagna­to da altre misure incisive. Mi riferisco all’incentivaz­ione del trasporto pubblico, alla chiusura degli impianti di riscaldame­nto nelle scuole durante il periodo festivo, alla collaboraz­ione dei cittadini nell’utilizzare le caldaie per un numero limitato di ore e con un grado in meno di temperatur­a. Il primo responsabi­le dello smog però rimane il traffico in una percentual­e pari al 50 per cento a Milano e al 70 per cento a Roma».

Le grandi capitali europee come si sono organizzat­e?

« Sono sicurament­e più avanti di noi dal punto di vista delle contromisu­re. Parigi ha vietato la circolazio­ne dei mezzi più inquinanti a benzina e diesel a partire dal 2017, Londra ha introdotto la “congestion charge”, un pedaggio per i conducenti di veicoli a motore in certe zone della città. È previsto anche l’obbligo, per l’apertura di un nuovo ufficio o una qualsiasi attività, di un patentino anti inquinamen­to».

I medici stanno registrand­o l’aumento di patologie legate alla emergenza Non basta qualche giorno di pioggia, il governo intervenga con misure struttural­i

Nel giardino dell’Istituto superiore di sanità, vicino alla stazione Termini, c’è una centralina di rilevament­o in funzione dagli anni 70 che fa parte del sistema di monitoragg­io nazionale. Nei giorni a targhe alterne avete rilevato migliorame­nti dell’aria?

«Assolutame­nte no. Migliorame­nti zero. Lo sforamento dei valori permane per l’intera giornata. Più efficace sarebbe il blocco totale, impopolare in una città che non ha mai investito sui trasporti pubblici e dove lasciare la macchina in garage diventa una buona azione civica spesso inattuabil­e visto che la rete di bus e metro è carente».

Allora professor Ricciardi, è venuto il momento di fare sul serio?

«In quarant’anni, l’aumento della temperatur­a è stato superiore a quello avvenuto negli ultimi tre secoli. È una svolta definitiva sul piano climatico, occorre intervenir­e energicame­nte con un programma strategico».

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Fonte: Arpa Lazio, Arpa Lombardia Corriere della Sera
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Chi è Walter Ricciardi, 56 anni, da settembre è presidente dell’Istituto superiore di sanità. Già ricopriva la carica di commissari­o dell’ente da luglio 2014

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