I ministri (divisi) alla meta Lorenzin: io non c’entro Tocca a Galletti e Delrio
Incentivi per i bus L’ipotesi di stanziare altri fondi ai Comuni per favorire l’uso dei mezzi pubblici
Matteo Renzi si tiene ben lontano dalle polemiche politiche sull’emergenza smog, che con i suoi collaboratori definisce «pretestuose». Il premier, almeno per il momento (perché alla conferenza stampa di domani gli sarà difficile evitare la domanda), non intende aprire uno scontro con «chi (Grillo, ndr) specula in modo inaccettabile sui morti». Perciò fa le sue riflessioni con i fedelissimi, evita dichiarazioni ufficiali alle agenzie di stampa e affida alla tradizionale « E news» il bilancio, a suo avviso positivo, di questo anno di governo.
A Palazzo Chigi sono convinti che sia il leader del Movimento 5 Stelle, sia Matteo Salvini stiano alzando i toni solo a «fini propagandistici», perché in tre delle città a maggior rischio inquinamento si voterà il prossimo 12 giugno: Milano, Roma e Torino.
Le accuse di Grillo, poi, vengono considerate «assurde e campate in aria». La strumentalità della polemica, secondo il governo, è «sotto gli occhi di tutti», visto che l’allarme smog non è un caso esclusivamente italiano, ma dovunque, nel mondo, c’è questa emergenza. Renzi non ci sta a passare per il responsabile di quanto sta accadendo, anche perché, spiegano fonti governative, nella legge di Stabilità «si è invertita la rotta e vi sono molte misure innovative», a cominciare dagli ecobonus e dagli stanziamenti previsti per la mobilità sostenibile.
«Noi abbiamo sempre fatto la nostra parte», è il ritornello del presidente del Consiglio, che sembra far fatica a celare un certo fastidio per essere accusato di aver prodotto una situazione che ha ereditato e alla quale, come spiega Graziano Delrio, il governo sta facendo fronte.
Ma intanto c’è l’emergenza che preme. Eccome se preme. E la Protezione civile ha fatto sapere al ministero dell’Ambiente che l’attuale situazione d’allarme resterà tale fino agli inizi del 2016. Una notizia, questa, che ha destato molte preoccupazioni. Perciò il governo ha deciso di affrontare i problemi immediati. L’onere di fornire la risposta dell’esecutivo viene affidato al titolare del dicastero delle Infrastrutture Graziano Delrio, che in un post su Facebook elenca puntigliosamente tutti i provvedimenti già presi e contenuti nella legge di Stabilità, e al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, al quale, visto il ruolo, spetta il compito più difficile, quello di fronteggiare i problemi dell’immediato.
Ed emergono anche le prime crepe nel governo. Beatrice Lorenzin si tira fuori. La ministra della Sanità sostiene di non avere nessuna competenza in materia: può mettere a disposizione solo i dati in possesso della struttura da lei guidata, tutto il resto è affare di Galletti. Il quale, vista la criticità della situazione, ha deciso di convocare un vertice con i presidenti delle regioni e i sindaci delle città interessate all’emergenza. Il dicastero dell’Ambiente vuole tentare attraverso «la massima collaborazione» di fare un primo bilancio degli interventi fatti finora, per capire che cosa ha funzionato e che cosa invece no.
Non solo, il ministero è pronto a stanziare altri fondi ai Comuni per permettere loro di continuare a portare avanti in questa fase la politica dei mezzi pubblici gratuiti e dei biglietti scontati che, secondo un primo bilancio, pare stia funzionando.
Servirà tutto ciò a sedare le polemiche? Difficile perché, sebbene manchino circa sei mesi alle elezioni amministrative, è chiaro che in questo frangente sia la Lega che il Movimento 5 Stelle hanno tutto l’interesse a tenere alto il livello dello scontro. Anche perché Milano, Torino e Roma sono tre grandi città che sono state o sono governate dal centrosinistra e quindi sia Grillo che Salvini puntano a dimostrare l’inefficienza di quelle giunte, oltre che dell’esecutivo guidato da Renzi.