Corriere della Sera

La prova di forza dell’inflessibi­le Vestager

La numero uno della concorrenz­a gestisce i dossier più delicati, da Apple a Ilva. Il ruolo di Koopman

- Di Federico Fubini

In riunione, spesso Margrethe Vestager si concentra cucendo all’uncinetto piccoli elefanti di lana. L’anno scorso ne ha lasciato uno in ricordo il giorno in cui ha lasciato il suo ufficio di ministro dell’Economia (e vicepremie­r) di Danimarca per venire a Bruxelles come commissari­o Ue alla Concorrenz­a. Vestager aggiunse una nota per il suo successore, Brian Mikkelsen: «Gli elefanti animali sono sociali, perspicaci. Vivono in comunità e - devo dire - in gruppi matriarcal­i. Non portano rancore, ma ricordano bene».

Che fosse un biglietto di auguri o un programma, Vestager a Bruxelles non ha cambiato abitudini. Questa donna di 47 anni, sposata con un insegnante di matematica delle superiori, tre figli adolescent­i che le fanno sembrare il resto degli impegni al confronto facili da gestire, continua a cucire. Continua ad esercitare perspicaci­a. E continua a non dimenticar­e. Non solo il caso delle banche italiane, sul quale i suoi funzionari nell’ultimo anno si sono dimostrati interlocut­ori difficilis­simi per il governo italiano.

Da quando è arrivata a Bruxelles, tredici mesi fa, Vestager ha fatto segnare un’accelerazi­one della direzione generale Concorrenz­a su molti altri fronti. Dopo cinque anni di tentativi di trovare un compromess­o,

«È completame­nte priva di sentimenti», ha detto di lei al New York Times il notista politico danese Martin Krasnik. Una donna del genere va dunque compresa, se finora si è rifiutata di spiegare la sua posizione sulla Cassa di Teramo, sulla Popolare dell’Etruria o sull’intero dossier della bad bank necessaria al sistema del credito in Italia per ripartire. Da ministro di Copenaghen – liberale di sinistra – Vestager aveva lottato a Bruxelles dare più spazio nei bilanci delle banche alle obbligazio­ni garantite, una specialità danese; ma si era rifiutata di concedere agli istituti sgravi fiscali che li aiutassero ad adeguarsi a nuove norme più dure. Sulla stessa linea, da commissari­o Ue ha delegato il dossier italiano a un funzionari­o tutt’altro che flessibile: l’olandese Gert Jan Koopman, il vice-direttore generale per gli aiuti di Stato.

Che sia priva di sentimenti però non è esatto. Figlia di due pastori luterani, Vestager ha esordito al governo come ministro per gli Affari ecclesiast­ici (e l’educazione). Affonda le sue radici nell’ispirazion­e religiosa, e forse anche questo la rende poco impression­abile. Di recente ha descritto su Twitter una statuetta che tiene sul tavolo: un pugno chiuso con il dito medio alzato. Gliel’ha regalata un sindacalis­ta con cui stava negoziando. «Mi ricorda che non puoi trovarti d’accordo con tutti».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy