Corriere della Sera

La dirigente ex An da Firenze al ministero dell’Ambiente

- Claudio Bozza

L’ex «lady di ferro» fiorentina di Alleanza nazionale arriva ai vertici del ministero dell’Ambiente del governo Renzi. Gaia Checcucci — 45 anni, che nel 2009 avrebbe dovuto sfidare l’allora Rottamator­e nella corsa a sindaco dopo due mandati da consiglier­a comunale — si è dimessa da segretario dell’Autorità di bacino dell’Arno per spostarsi al timone della «Direzione per la salvaguard­ia del territorio e delle acque». Ha una parola d’ordine: tagliare la burocrazia, il più ricorrente mantra renziano, specie in un dicastero, quello di Gian Luca Galletti, i cui tecnici si sono messi più volte di traverso su infrastrut­ture che avevano bisogno di autorizzaz­ioni ambientali, tra queste anche il raddoppio dell’aeroporto di Firenze. Checcucci, già donna di fiducia di Altero Matteoli, si occuperà di tre ambiti chiave: la salvaguard­ia del territorio attraverso la gestione di acqua, suolo e delle bonifiche di acque e terreni. Da anni ha un solido rapporto con il premier, guadagnerà 170 mila euro l’anno e si dice «orgogliosa» della nomina, ma sottolinea di aver «superato una dura selezione in base ai titoli dei curriculum, avvenuta con avviso pubblico e con una commission­e esterna». Fatto sta che ai posti di comando del governo Renzi si parla sempre più fiorentino, e con dna politici talvolta opposti a quelli del Pd. Ma, incartamen­ti a parte, i dossier già arrivati sul suo tavolo sono da far tremare i polsi. La dirigente dovrà infatti gestire l’iter di operazioni enormi come la bonifica dell’ex Italsider di Bagnoli, a Napoli, per la quale il governo sborserà 200 milioni. Per non parlare del risanament­o nell’area della più grande acciaieria italiana, l’Ilva di Taranto. Oppure il risanament­o dei terreni di Priolo, in Sicilia, dove i valori inquinanti nell’area dell’ex petrolchim­ico sono allarmanti. Tutte operazioni sulle quali il governo ha messo la faccia. In cima alla montagna di incartamen­ti, però, c’è anche la bonifica del mare davanti alla Maddalena, in Sardegna, condizione essenziale per ospitare il G7 del 2017, che avrebbe dovuto tenersi proprio a Firenze.

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