Il racconto delle imprese La montagna creata dalle parole degli uomini
Per secoli è stata un non luogo, poi è diventata cultura
secolo sono state i fatali palcoscenici del superuomo e delle sue ineffabili quanto perigliose avventure. Ulteriormente caricate di valori mistici e perfino esoterici, hanno accompagnato il debutto del sesto grado. Tra le due guerre hanno espresso la Wille zur Macht (volontà di potenza) dei regimi. Nel dopoguerra hanno subito la mediatizzazione prima televisiva, poi pubblicitaria. Negli ultimi decenni sono state il simbolo della fuga dalle costrizioni del quotidiano, i luoghi in cui intrecciare nuovi rapporti tra mente e corpo, gli oggetti del desiderio, del gioco e del piacere.
La montagna non esiste ovvero è tutte queste cose: è ciò che ogni epoca e ogni generazione ha voluto che fosse. Sono gli uomini che hanno inventato le montagne e non cessano di reinventarle ogni giorno quando ci raccontano delle loro ascensioni. Che la
27 giugno
11 luglio montagna non sia altro che una serie di storie lo documenta questa collana, che prende le mosse da de Saussure, promotore della conquista del Monte Bianco, e arriva fino alle spericolate imprese dei nostri giorni. Giudichi il lettore se questi libri hanno fra loro qualcosa in comune che non sia il mero riferimento alle alte terre. Del resto anche il mare non è una distesa di acqua salata, ma, da Omero a Colombo a Hemingway, una galleria di storie, passioni, miti, imprese.
Concludo aggiungendo che, a dispetto della sua ambizione classificatoria e sistematizzante, anche la lettura del fenomeno montagna che ho fornito non è che una delle tante che sono state proposte. Corrisponde alla cultura «liquida» della nostra epoca, in cui lo stesso alpinismo pare giunto a fine corsa, anche se si continua a praticare e con risultati spesso strabilianti. Ma a incalzarlo è un’altra forma di fruizione della montagna, l’arrampicata sportiva, che riesce uno specchio più veritiero dei valori dei nostri anni e verso la quale si dirigono in misura preponderante le giovani generazioni. Siamo probabilmente testimoni del concludersi di una grandissima stagione di imprese, di temerarietà, di eroismi, un’età irripetibile, di cui i libri di questa collana ci offrono le testimonianze più alte. Ma un’altra si è aperta e non sappiamo ancora cosa potrà riservarci. la volta di Una vita così di Walter Bonatti, il racconto delle tante imprese portate a termine da uno dei grandi dell’alpinismo italiano, e non solo. A seguire, tanti nomi di ieri e di oggi, da HoraceBénédict de Saussure, pioniere dell’alpinismo e promotore della prima conquista del Monte Bianco, alle ascensioni in velocità di Ueli Steck, dalla spedizione polare di Ernest Shackleton a bordo della nave Endurance all’Annapurna sfidata due volte — e finalmente vinta, nel 2002 — da JeanChristophe Lafaille. Storie diverse, lontane nel tempo e nello spazio, ma tutte legate dalla stessa voglia di testare sé stessi in una difficile lotta con la montagna, sfidata ma anche amata e scelta per la sua straordinaria capacità di rendere liberi quelli che la incontrano.