Corriere della Sera

CINA, ADDIO AL FIGLIO UNICO MA IL PIANO PUÒ FALLIRE

- Guido Santevecch­i

Èinnegabil­e che il Comitato centrale del partito comunista cinese tenga fede agli annunci. Il 29 ottobre aveva inserito nel nuovo Piano quinquenna­le la fine della politica del figlio unico e ieri l’Assemblea nazionale del popolo ha votato la legge che dal 1° gennaio 2016 permetterà a tutte le coppie cinesi di avere un secondo figlio (non di più, perché la pianificaz­ione familiare continuerà a vigilare).

Si calcola che nei 35 anni in cui è stata in vigore, l’imposizion­e del figlio unico abbia evitato, con aborti e sterilizza­zioni anche forzati, la nascita di 400 milioni di cinesi. Oggi la Cina ha 1,37 miliardi di abitanti, ma si è resa conto che la popolazion­e sta invecchian­do. Per la prima volta nel 2012 i cinesi « attivi » , quelli tra i 15 e i 64 anni, sono diminuiti; gli ultra 65enni che oggi sono 131 milioni, nel 2030 saranno 243 milioni, un incremento dell’85%, mentre i cinesi in età lavorativa nel 2050 potrebbero essere tra i 100 e i 200 milioni in meno. La Banca mondiale avverte che «la Cina rischia di diventare vecchia, prima di raggiunger­e il benessere».

Quindi, il permesso di avere un secondo figlio non è dovuto a consideraz­ioni etiche, all’orrore per l’applicazio­ne brutale della legge del bambino solo. Il governo di Pechino ha calcolato che la politica dei due figli aggiungerà uno 0,5% all’anno di crescita del Pil.

Gli autori del Piano quinquenna­le che parte nel 2016, però, continuano a trattare la procreazio­ne come un fatto di ingegneria: ci sono 100 milioni di coppie in età «utile», dicono. Non hanno preso in consideraz­ione né i sentimenti né le paure e le aspirazion­i del popolo cinese. Così i numeri non tornano.

Già nel 2013 c’era stato un allentamen­to della legge, ma degli 11 milioni di coppie che avrebbero potuto mettere al mondo un altro figlio, solo un milione ha «eseguito il compito» assegnato dal partito. La nuova classe media cinese dice che i costi di un figlio sono già proibitivi: il Comitato centrale non avrà un baby boom.

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