Corriere della Sera

«Roma è centrale per la nuova Libia»

Renzi incontra il premier: «Niente azioni unilateral­i»

- di Marco Galluzzo

Fayez Al-Serraj è stato chiaro nell’incontro con Renzi. «L’Italia — ha detto il primo ministro designato — avrà un ruolo centrale nella stabilizza­zione e nel futuro della Libia».

«L’Italia avrà un ruolo centrale nella stabilizza­zione e nel futuro della Libia. E non penso solo al settore della sicurezza, il vostro ruolo sarà centrale anche per la ricostruzi­one economica, mi riferisco all’enorme patrimonio di aziende di cui disponete, non solo all’oil and gas, dalle costruzion­i all’energia elettrica sino alla farmaceuti­ca e al turismo».

Le parole pronunciat­e ieri da Fayez Al-Serraj, primo ministro designato, nell’incontro a Palazzo Chigi con Matteo Renzi, suonano come buon auspicio per il ruolo che l’Italia potrà giocare nel medio e lungo periodo nel territorio libico. Nato a Tripoli, formazione anglosasso­ne, un buon inglese, moderato, il nuovo volto della Libia, che ora avrà 30 giorni per formare un governo, si è presentato a Roma, nel suo primo viaggio in Europa, il secondo all’estero dopo Il Cairo, riconoscen­do al nostro Paese un ruolo chiave nella ricostruzi­one, stabilizza­zione e sviluppo della Libia.

E riconoscen­do anche gli sforzi fatti dalla nostra diplomazia (all’incontro era presente anche il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni), che certamente hanno aiutato a sbloccare la situazione, sia con la recente conferenza di Roma sia con il lavoro svolto alle Nazioni Unite, che ha contribuit­o al successo di una risoluzion­e Palazzo Chigi: «Rispettere­mo sempre il principio della vostra sovranità» condivisa da tutti.

Renzi da parte sua ha assicurato che l’Italia seguirà un preciso modello di intervento, un metodo, in tutti i settori: «Siamo il Paese che vi è più vicino, per ragioni storiche e geografich­e, abbiamo cercato, finora con successo, di tenere unita la comunità internazio­nale, rispettere­mo sempre il principio della vostra sovranità, per non ripetere gli errori del passato e dunque qualsiasi tipo di intervento, militare, economico o umanitario, avverrà sempre come risposta ad una vostra precisa richiesta. Non faremo mai nulla di unilateral­e».

Un principio che vale in primo luogo per il tema della sicurezza: preciso obiettivo delle nuove autorità libiche è quello di scacciare la presenza di miliziani dell’Isis dal proprio territorio. Una sorta di modello iracheno, ovvero un intervento militare con appoggio aereo della comunità internazio­nale, ma senza truppe di terra, è al momento, fra i tanti allo studio, lo scenario principale.

In ogni caso, anche ieri, è stato ribadito che il comando e il coordiname­nto della operazioni Palazzo Chigi Matteo Renzi con Fayez Al-Serraj ieri a Palazzo Chigi. L’Italia è stata la meta della prima visita in Europa del premier designato libico (Ansa) toccherà all’Italia, se e quando ci saranno le condizioni. «L’Italia è pronta a rispondere con tempestivi­tà, e nel necessario quadro di legalità internazio­nale, alle eventuali richieste di assistenza che la Libia dovesse rivolgere», è stata la sintesi del nostro premier, diffusa alle agenzie di stampa.

Renzi, in una nota successiva all’incontro, ha anche espresso «piena fiducia nella capacità delle nuove autorità libiche di far fronte alle imminenti sfide che le attendono, a cominciare dalla formazione del governo e dal completame­nto del quadro istituzion­ale nel segno dell’inclusivit­à e della riconcilia­zione nazionale». Si attende fra gli altri la nomina del governator­e della Banca centrale e di altri istituzion­i chiave del Paese.

«Speriamo che l’ambasciata d’Italia e il consolato torneranno a Tripoli il più presto possibile, così come i voli diretti tra Italia e Libia», ha infine auspicato il primo ministro libico designato, mentre Renzi ha anche assicurato che «la nuova Libia potrà contare sul deciso sostegno che l’Italia intende assicurare per la riabilitaz­ione dei servizi essenziali».

Sovranità

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy