Niente auto blu ma bici e car sharing anche per i politici Così funziona il modello Zurigo
Visto da chi vive nel pianeta italico delle auto blu, può forse sembrare insolito: da anni sindaci, assessori e consiglieri comunali di Zurigo sono tenuti a usare per i loro viaggi di lavoro il «car pooling» o il «car sharing», cioè i sistemi di condivisione delle auto. E per gli spostamenti minori, hanno un bel parco di biciclette in comune. Non sarà solo per questo, che Zurigo è risultata la prima su 23 metropoli valutate da un’importante classifica europea, per le misure adottate contro l’inquinamento. Ma qualcosa è certo avvenuto, negli ultimi anni, che ha trasformato la città elvetica in un esempio per il resto del continente. Nel 2005, il 13 per cento dei bambini zurighesi soffriva di tosse a causa delle polveri sottili disperse nell’atmosfera. Una delle percentuali più alte in tutta la confederazione (il primato negativo — 19,9 per cento di bambini con la tosse — lo aveva Lugano, con i suoi cigni, il suo lago e i suoi giardini, ma piazzata a due passi dal grande incubatore di smog chiamato Lombardia). Dieci anni dopo, la pagella ambientale di Zurigo riporta il giudizio «molto buono» alle voci «successo nella riduzione delle emissioni», o «management della mobilità», o ancora «partecipazione e trasparenza». Milano, tanto per fare un confronto, con il suo quindicesimo posto in classifica è «bocciata» per quanto riguarda la trasparenza, e la riduzione delle emissioni. Anche se per la verità batte la città svizzera — «molto buono» contro «buono» — alla voce «promozione dei trasporti pubblici». Il segreto zurighese non è in realtà un segreto: le autorità hanno semplicemente applicato quasi tutte le misure anti-inquinamento suggerite dalla scienza moderna. Per esempio, si sono assegnate il compito di ridurre il consumo di carburante del 2 per cento all’anno. I 400 mila abitanti della città (1,3 milioni in tutta l’area metropolitana) si spostano in prevalenza su tram, filobus, e autobus funzionanti a diesel vincolati alle più strette normative Ue. Gli autobus stanno per essere sostituiti tutti da filobus elettrici. Dall’ormai lontano 2009, tutte le nuove auto devono rispettare i requisiti della normativa «Euro 5», e i filtri anti-polveri sottili sono per loro obbligatori. Si fa di tutto per scoraggiare l’uso delle quattro ruote private: i parcheggi pubblici vengono ridotti, mentre aumentano le loro tariffe già alte. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare a una «vita libera dalle auto»: che già oggi, secondo le statistiche ufficiali, è condivisa dal 48 per cento delle famiglie.