Corriere della Sera

Abodi in campo «Basta con i litigi Le Leghe si parlino e cambino il calcio»

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Il suo pallone è sempre in campo, gli altri mangiano panettone e bevono champagne, lui, Andrea Abodi, la sua serie B l’ha fatta giocare. Come in Inghilterr­a, dove la Premier League non si ferma mai. Dopo il Natale trascorso in campo, una bella idea di un presidente che continua a vivacizzar­e il mondo del calcio con progetti nuovi, con piani che fanno parlare, che vogliono costruire qualcosa, adesso ci si riposa un po’, fino al 16 gennaio. Guardando la classifica, il Crotone, sorpresa della serie B, potrebbe mettere in ansia Lotito che, come sanno a Carpi e Frosinone, non ama la provincia emergente. Abodi invece si esalta per tutto ciò che non è scontato: «Non mi piace parlare delle singole realtà, ma non c’è dubbio che la società calabrese è da apprezzare per il suo progetto tecnico, per quello societario, per il calcio che esprime». Tutto questo in una terra difficile: chissà perché viene in mente subito Locri e il calcio femminile...

Abodi è un movimentis­ta, si agita, non solleva polvere ma progetti, piani, forse per questo quando ha tentato di scalare la Lega serie A candidando­si alla presidenza è stato respinto al mittente, vale a dire alla serie B. Vittima dei poteri forti? «O pensieri deboli?», corregge lui, affrettand­osi a dire «È solo una battuta per carità». Abodi maneggia politicame­nte le parole, mai offendere il nemico, guai a dare l’impression­e di salire in cattedra, tuttavia le sue ambizioni le ha, per esempio ci riproverà con la serie A, con quella Lega condotta da Maurizio Beretta, presidente già dimissiona­rio e oggettivam­ente con una data di scadenza. Abodi sente l’urgenza di cambiare, di unire, di convogliar­e le varie componenti, Lega serie A, la sua, quella di B, la Lega Pro, che ha appena trovato una nuova guida in Gravina dopo un anno tormentati­ssimo, massì anche quella dilettanti «per un grande patto riformator­e del calcio italiano».

Patto? Ma scusi presidente Abodi, l’Italia del pallone non fa altro che litigare.

«Non da noi, dove si discute, anche animatamen­te, ci si confronta sul piano delle idee, ma poi si è sempre cercata e trovata un’unità che si esprime in un atto fiduciario verso chi guida la Lega serie B».

Lei che da cinque anni è seduto sulla poltrona di presidente: non si è ancora stancato? Ritenterà la scalata alla Lega serie A?

«Ora penso alla serie B e solo a questa. Credo si sia fatto molto ma c’è ancora tanto da fare. Mi faccia dire ciò che è stato fatto...».

Prego. Però, mai dimenticar­e che quest’anno il suo campionato è partito in ritardo perché c’era chi si era sporcato con scommesse,

Il patto Ci vuole un grande patto che faccia da piattaform­a per le riforme È il sistema che ha bisogno di essere rinnovato, altrimenti si va verso il declino

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