Corriere della Sera

GIANNELLI

«Il governo sta tentando un recupero in corner»

- G. Caprara, Labate, Piccolillo

Un decalogo di regole anti smog: è quello che è emerso dal vertice governo-Comuni-Regioni. Tra i provvedime­nti la velocità ridotta a 30 all’ora nei centri abitati e l’abbassamen­to della temperatur­a di 2 gradi negli uffici.

Pentito di aver disertato la riunione col ministro dell’Ambiente?

« No, pentito no. Se non avessi avuto altri appuntamen­ti già fissati qui in Liguria, ci sarei andato. Detto questo, le riunioni spot come quella di oggi (ieri, ndr) servono a poco».

E le misure antismog annunciate?

«Che 12 milioni per i Comuni siano meglio di niente mi pare scontato. Ma servono giusto a tentare di tamponare un’emergenza. Un problema come quello dello smog non si può risolvere con una riunione convocata in fretta e furia alla vigilia di Capodanno. Soprattutt­o se Renzi aveva a disposizio­ne la legge di Stabilità, e invece non ha fatto nulla».

Giovanni Toti, governator­e della Liguria e consiglier­e politico di Silvio Berlusconi, entra in tackle sull’esecutivo. «Galletti è una brava persona. Ma avrebbe dovuto ricordare a Renzi che l’emergenza delle polveri sottili non è un tema che abbiamo scoperto ora».

Come si sarebbe mosso?

«Serve un piano di lungo periodo. Servono investimen­ti, incentivi alla rottamazio­ne I tempi «Galletti avrebbe dovuto ricordare a Renzi che non è un tema scoperto ora» dei veicoli vecchi e più inquinanti, sistemi di trasporto pubblico più efficienti. E non bisogna punire gli automobili­sti. Anche perché non è gente che si mette in auto per divertimen­to…».

Il blocco del traffico non l’ha convinta?

«Per nulla. Basta guardare al caso di Milano, dove senza macchine le polveri sottili sono aumentate».

Il governo comunque s’è

Gli strumenti «Il premier aveva a disposizio­ne una legge di Stabilità e invece non ha fatto niente»

mosso. Un fondo per i Comuni, termosifon­i abbassati, bus gratuiti…

«Misure che provano a tamponare un’emergenza ma che non servono a risolvere il problema. Il governo sta tentando un recupero in corner che, come dimostra il caso di Milano, potrebbe anche rivelarsi inutile».

Che impression­e le ha fatto il Renzi della conferenza stampa di fine anno?

«Sembra lo spettatore di un film che vede solo lui. Le famiglie e le imprese italiane non hanno visto il 2015 scintillan­te di cui ha parlato il premier né si aspettano un 2016 di svolta, purtroppo. Renzi mi ricorda tanto quello che dice “se la realtà non coincide col mio pensiero,

Basta guardare il caso Milano dove senza le macchine le polveri sottili sono aumentate Le riunioni spot come questa servono a poco

peggio per la realtà”».

Ha annunciato che, se perdesse il referendum sulla Costituzio­ne, si dimettereb­be.

«Ha dimenticat­o le elezioni amministra­tive. E lo ha fatto, secondo me, perché è già sicuro di perderle. Citando solo il referendum, e dimentican­do la chiamata al voto di milioni di residenti delle principali città italiane, è come se Renzi stesse già fissando la rivincita».

Nell’intervista di ieri al «Corriere della Sera», Mara Carfagna ha parlato della necessità di una federazion­e dei partiti del centrodest­ra. È d’accordo?

«La federazion­e è un primo passo. Alle elezioni politiche, l’Italicum ci imporrà una lista unica. A questa, secondo me, dovranno seguire gruppi parlamenta­ri unici. Non possiamo annullare l’identità di ciascuno dei partiti originari, ovviamente. Ma un passo in quella direzione va fatto. E magari, già nei voti amministra­tivi del 2017, potremmo cominciare a sperimenta­re la lista unica del centrodest­ra».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy